Il cantante libanese si apre al pubblico e spiega che la dislessia non è un handicap, ma un problema che si può affrontare e risolvere.
“Come un pesce su un albero”: così Mika si sentiva prima di superare la dislessia. E questo è anche il nome del convegno sui disturbi specifici dell’apprendimento di cui il cantante pop è testimonial. Il nome dell’evento, organizzato dalla Fondazione Miroglio e tenuto ad Alba, è ispirato da una celebre frase di Albert Einstein:
“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”
Photo credit: Sophie Chappuy / Foter.com / CC BY-ND
Mika è adesso una delle popstar più conosciute al mondo. Ma non ha avuto una vita sempre facile. Infatti, ha dovuto fare i conti con la dislessia, un disturbo che comporta difficoltà a leggere, scrivere e fare i calcoli in modo corretto. Spesso, chi è affetto da questo problema non viene capito e rischia di sembrare stupido o pigro. Questo provoca nei bambini un grande calo dell’autostima e può indurre ansia o depressione.
“Non mi rendevo conto che non ero stupido – spiega Mika – ma come un pesce su un albero. Ci sono state tante cose che hanno cambiato la mia idea di me stesso. Pensavo che fosse tutta colpa mia”.
Per l’AID – Associazione Italiana Dislessia – nelle scuole italiane i dislessici sarebbero almeno uno per classe. Di solito, presi dallo sconforto, questi ragazzi rigettano il mondo della scuola, generalmente improntato su discipline difficili per chi è affetto da dislessia. Mika non nasconde di aver avuto molti problemi quando era piccolo, forse a causa di un’idea di normalità che spesso non corrisponde al reale.
“Questa idea della normalità – continua la popstar – è un’illusione totale. La normalità non esiste. C’è solamente l’individualità, che è una cosa molto speciale, che dobbiamo difendere, quando la vediamo negli altri, ma anche quando è dentro di noi”.
Mika racconta la sua difficoltà nel leggere gli spartiti musicali. Ha superato la dislessia grazie all’aiuto di due cose per lui fondamentali: la musica e sua madre, che gli ha fatto capire che non c’è un unico modo di essere intelligenti. Mentre prima il cantante non riusciva neanche a scrivere una lettera, ora sta preparando un libro.
E così Mika conclude: “Voglio mandare un messaggio di supporto e di coraggio a tutte le persone che hanno come me problemi di dislessia. Sembra una cosa impossibile da risolvere, ma non è vero: tutto si può sempre sistemare“.
E.S.
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