Lo scorso novembre è venuto a mancare il regista Mike Nichols e la cumpa di blogger riunita ha deciso di tributargli un doveroso omaggio. Purtroppamente i miei film preferiti erano già stati presi, quindi ho ripiegato su una pellicola che mi aveva sempre molto incuriosita per il titolo e che non ero mai riuscita a vedere, Chi ha paura di Virginia Woolf? (Who's Afraid of Virginia Woolf?), diretto da Mike Nichols nel 1966, tratto dall'omonima opera teatrale di Ernest Lehman e vincitore di 5 premi Oscar: Miglior fotografia, miglior scenografia, migliori costumi, Elizabeth Taylor e Sandy Dennis come, rispettivamente, miglior attrice protagonista e migliore attrice non protagonista. ENJOY!
Trama: George e Martha sono una coppia di mezza età in piena crisi matrimoniale. Una sera invitano a casa i giovani sposini Nick e Honey e l'alcool trasforma l'incontro in una guerra verbale senza esclusione di colpi...
Chi ha paura di Virginia Woolf? è il primo film girato da Mike Nichols, che aveva all'epoca 35 anni. C'è però poco da dire, registicamente parlando, su questa pellicola, visto che Chi ha paura di Virginia Woolf? nasce come opera teatrale e ne mantiene l'impianto, con abbondanza di primi piani, scene statiche e riprese in interni che, diciamocela tutta, da soli non catturano né emozionano lo spettatore. La forza del film infatti non si trova nella regia, piuttosto anonima, bensì nelle interpretazioni degli attori e nei dialoghi-fiume che compongono la sceneggiatura, due ore di colpi bassi, crisi isteriche, ironiche ripicche e un sotterraneo, insistente dolore; dolore per una vita ormai fatta di routine, "rallegrata" e resa più pepata da tristi quanto furiose scaramucce verbali, in cui la rara tenerezza e la reciproca comprensione nascono da un terribile "mal comune" che ha dato il La ad uno strano gioco segreto tra George e Martha. I due sono una coppia navigata nella quale, almeno apparentemente, è lei a portare i pantaloni: Marta è una stronza arricchita, una grebana di prima categoria, sguaiata e perennemente attaccata alla bottiglia mentre George dipende direttamente dal padre di lei e, pur essendo dotato di cultura ed intelligenza, nella vita ha conosciuto solo fallimenti e rinunce, inoltre è diventato assai simile ad una pentola a pressione, che accumula ira finché non esplode riversandola su chi gli sta davanti in un estemporaneo scoppio di violenza e rabbia. Per volere del padre di Martha, la donna invita a casa ad un'ora assurda (le due di notte) Nick e Honey, due giovani sposi conosciuti la sera stessa ad un party, ovviamente senza chiedere prima il permesso a George. Nick è un bell'uomo, intelligente ed ex atleta, mentre Honey è una scialba sciocchina incapace di controllarsi o di affrontare la realtà; i due, all'apparenza innamoratissimi, finiscono per farsi contagiare dall'amarezza e dalle manipolazioni verbali di Martha e George, arrivando a palesare, nel corso della lunghissima notte, segretucci e tratti della personalità decisamente in contrasto con le apparenze del primo incontro, roba in grado di distruggere il loro matrimonio da sogno.
Chi ha paura di Virginia Woolf? funziona nel momento stesso in cui lo spettatore accetta di farsi prendere in giro da George e Martha e giocare assieme a loro, cercando di stare attento a qualsiasi indizio possa rivelargli la verità sui due protagonisti. E' essenziale lasciarsi coinvolgere dalla logorrea dei personaggi e superare l'irritazione causata dalle loro fortissime personalità, altrimenti il mio consiglio per chi dovesse guardare il film e cominciare a sbadigliare dopo dieci minuti è quello di spegnere la TV e fare dell'altro perché non è una di quelle pellicole che "si risollevano verso il finale". No. Il ritmo di Chi ha paura di Virginia Woolf? non cambia, così come non muta l'essenziale necessità di seguire con attenzione gesti, dialoghi e tic per evitare di perdersi nel marasma di informazioni che i personaggi vomitano uno addosso all'altro. Fortunatamente abbiamo davanti dei grandi, IMMENSI attori che trasformano due ore di pièce teatrale in un bicchiere d'acqua fresca. Elizabeth Taylor e Richard Burton erano al secondo anno del loro primo matrimonio; quando dico primo matrimonio, intendo primo tra loro due: la Taylor all'età di 34 anni era già al quinto, Burton, quarantunenne, era "appena" al secondo. Nonostante la giovane età e l'incredibile recidività credo dunque che entrambi fossero ben consapevoli sia dell'amore che li legava in quel momento sia della durezza della vita matrimoniale ed è per questo che le loro interpretazioni sono così perfettamente ciniche, disilluse, dolorose e a loro modo tenere, quasi speranzose; c'è la speranza di Martha che George possa ancora cambiare e "farsi crescere un paio di palle", abbandonando la triste freddezza di cui si è ammantato nel corso degli anni, c'è la speranza di George che Martha si lasci alle spalle sia la bottiglia che le dolorose illusioni e diventi una moglie "normale". C'è anche il desiderio, forse un po' crudele, di prendere due sposini (gli altrettanto favolosi George Segal e Sandy Dennis) e metterli a nudo, insegnando loro che il matrimonio non è una favoletta fatta di amore e zucchero ma una continua battaglia a base di compromessi, litigi e, soprattutto, reciproca fiducia: George e Martha, nonostante la burrascosità della loro relazione, non hanno segreti l'uno per l'altra e hanno un'intesa che i giovani Honey e Nick possono solo sognare e che, probabilmente, non avranno mai. Siete in una relazione? Date una chance a Chi ha paura di Virginia Woolf? e giocate con George e Martha, potreste scoprire un sacco di cose su voi e sulla vostra dolce metà!
Anche voi come me conoscete poco di Mike Nichols e volete rimediare? Ecco l'elenco dei post scritti dagli amici Blogger che hanno voluto partecipare alla celebrazione! ENJOY!
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La fabbrica dei sogni - Una donna in carriera
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