Nel concerto di Milano Mike Stern, coadiuvato da una ‘spalla’ eccellente come Randy Brecker, uno dei migliori trombettisti statunitensi in circolazione, ha confermato tutte le sue indubbie qualità come solista funambolico delle sei corde, fine ed eclettico compositore e scopritori di giovani musicisti come il bassista inglese Janek Gwizdala, raffinato virtuoso del basso a cinque corde.Stern nel corso della performance ha alternato momenti spiccatamente jazz con Brecker in grande evidenza e con una ritmica a dir poco stupefacente grazie alle figure percussive di Steve Smith, uno dei migliori batteristi viventi. E’ un percussionista dotato di una tecnica e di una fantasia sbalorditive, capace di improvvisi cambi di tempi dispari e poliritmie. Il suo drumming è originale, potente e assolutamente spettacolare.Nei momenti più melodici e intimisti il chitarrista ha colpito il pubblico con brani struggenti che hanno messo in evidenza l’enorme bagaglio artistico di questo eccelso e poliedrico strumentista che non conosce i confini di genere tra il jazz, il blues e il rock.Nel finale, Mike Stern ha voluto ribadire il suo profondo amore per la lezione chitarristica di Jimi Hendrix, suonando e cantando un blues sanguigno ricco di feeling. Nella sua performance milanese Mike Stern ha confermato il suo stato di grazia che lo vede come uno dei chitarristi più significativi e influenti del jazz in attività.La carriera di un protagonista del jazzMike Sedwick, in arte Mike Stern è nato a Boston il 10 gennaio del 1953. All’inizio degli anni ’70’ perfeziona il suo amore per la chitarra e il jazz iscrivendosi al prestigioso Berklee College of Music di Boston. Ebbe la fortuna di avere come amico e insegnante Pat Metheny e Mick Goodrick che saranno decisivi per la sua formazione di musicista professionista. Chitarrista dotato di una notevole tecnica strumentale, affina con gli anni il suo eclettismo e il suo particolare stile solista. E’ capace di passare con estrema disinvoltura da un complesso fraseggio jazz a delle esplosive e sanguigne divagazioni blues con una energia esecutiva a dir poco incredibile. Il suo amore per Jimi Hendrix è visibilmente presente nel suo bagaglio di musicista e artista.Dal 1976 suona per due anni con i Blood Sweet & Tears. Nel 1978, incontra il batterista Billy Cobham con il quale si confida e chiede consiglio per l'improvvisa chiamata di Miles Davis che lo voleva con sé nella sua band. La vera svolta arriva proprio quando viene reclutato da Miles Davis, nel 1981. Con Davis lavora tre anni incidendo gli album “Man with the Horn”, “Star People” e “We Want Miles”. Nel 1983 incontra il geniale bassista Jaco Pastorius, con cui compie un tour fino al 1984.Il 1986 è l'anno del debutto discografico, con l’ottimo “Upside Downside”, a cui partecipano molti dei musicisti con cui Stern ha collaborato fino a quel momento: Bob Berg (con cui poi fonda, nel 1989 la Stern/Berg Superband), Dave Weckl, David Sanborn, Jaco Pastorius. Nel 1993 Guitar Player Magazine lo nomina come miglior chitarrista[senza fonte].Nell'ultimo decennio la sua attività discografica, che spazia dal jazz classico alla fusion, ha guadagnato tre nomination ai Grammy Award con gli album “Is What It Is”, “Between the Lines” e “Voices”. Nel 2008 ha fondato la Mike Stern Band with special guest: Randy Brecker, featuring: Dave Weckl & Chris Minh Doky. L'11 agosto 2009 esce l'album “Big Neighborhood” , in cui duetta con il chitarrista fusion-rock Steve Vai. La sua ultima fatica discografica è “Eclectic”, con il chitarrista Eric Johnson.
Nel concerto di Milano Mike Stern, coadiuvato da una ‘spalla’ eccellente come Randy Brecker, uno dei migliori trombettisti statunitensi in circolazione, ha confermato tutte le sue indubbie qualità come solista funambolico delle sei corde, fine ed eclettico compositore e scopritori di giovani musicisti come il bassista inglese Janek Gwizdala, raffinato virtuoso del basso a cinque corde.Stern nel corso della performance ha alternato momenti spiccatamente jazz con Brecker in grande evidenza e con una ritmica a dir poco stupefacente grazie alle figure percussive di Steve Smith, uno dei migliori batteristi viventi. E’ un percussionista dotato di una tecnica e di una fantasia sbalorditive, capace di improvvisi cambi di tempi dispari e poliritmie. Il suo drumming è originale, potente e assolutamente spettacolare.Nei momenti più melodici e intimisti il chitarrista ha colpito il pubblico con brani struggenti che hanno messo in evidenza l’enorme bagaglio artistico di questo eccelso e poliedrico strumentista che non conosce i confini di genere tra il jazz, il blues e il rock.Nel finale, Mike Stern ha voluto ribadire il suo profondo amore per la lezione chitarristica di Jimi Hendrix, suonando e cantando un blues sanguigno ricco di feeling. Nella sua performance milanese Mike Stern ha confermato il suo stato di grazia che lo vede come uno dei chitarristi più significativi e influenti del jazz in attività.La carriera di un protagonista del jazzMike Sedwick, in arte Mike Stern è nato a Boston il 10 gennaio del 1953. All’inizio degli anni ’70’ perfeziona il suo amore per la chitarra e il jazz iscrivendosi al prestigioso Berklee College of Music di Boston. Ebbe la fortuna di avere come amico e insegnante Pat Metheny e Mick Goodrick che saranno decisivi per la sua formazione di musicista professionista. Chitarrista dotato di una notevole tecnica strumentale, affina con gli anni il suo eclettismo e il suo particolare stile solista. E’ capace di passare con estrema disinvoltura da un complesso fraseggio jazz a delle esplosive e sanguigne divagazioni blues con una energia esecutiva a dir poco incredibile. Il suo amore per Jimi Hendrix è visibilmente presente nel suo bagaglio di musicista e artista.Dal 1976 suona per due anni con i Blood Sweet & Tears. Nel 1978, incontra il batterista Billy Cobham con il quale si confida e chiede consiglio per l'improvvisa chiamata di Miles Davis che lo voleva con sé nella sua band. La vera svolta arriva proprio quando viene reclutato da Miles Davis, nel 1981. Con Davis lavora tre anni incidendo gli album “Man with the Horn”, “Star People” e “We Want Miles”. Nel 1983 incontra il geniale bassista Jaco Pastorius, con cui compie un tour fino al 1984.Il 1986 è l'anno del debutto discografico, con l’ottimo “Upside Downside”, a cui partecipano molti dei musicisti con cui Stern ha collaborato fino a quel momento: Bob Berg (con cui poi fonda, nel 1989 la Stern/Berg Superband), Dave Weckl, David Sanborn, Jaco Pastorius. Nel 1993 Guitar Player Magazine lo nomina come miglior chitarrista[senza fonte].Nell'ultimo decennio la sua attività discografica, che spazia dal jazz classico alla fusion, ha guadagnato tre nomination ai Grammy Award con gli album “Is What It Is”, “Between the Lines” e “Voices”. Nel 2008 ha fondato la Mike Stern Band with special guest: Randy Brecker, featuring: Dave Weckl & Chris Minh Doky. L'11 agosto 2009 esce l'album “Big Neighborhood” , in cui duetta con il chitarrista fusion-rock Steve Vai. La sua ultima fatica discografica è “Eclectic”, con il chitarrista Eric Johnson.
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