Milan 2010/2011: Pirlo sì, Pirlo no

Creato il 01 dicembre 2010 da Gianclint

Andrea Pirlo: un’arma in più o un peso morto? Un titolare inamovibile o un giocatore di cui poter fare a meno? Abbiamo chiesto a due nostri amici, Milannico e Raoul Duke - che ringraziamo per la disponibilità - , di dirci la loro in proposito: uno sarà a suo favore, l’altro contro. Voi con chi vi schierate? Cominciamo con l’accusa! Parola a Nicola!

In qualità di Pubblico Ministero, in riferimento della causa indetta dal Milan Night Blog nei confronti del giocatore dell’A.C. Milan Andrea Sonnecchia Pirlo da Brescia, pur tenendo conto dell’importanza inconfutabile che l’imputato ha avuto nei successi rossoneri degli ultimi 10 anni, pur tenendo conto del valore tecnico indiscusso del soggetto in questione, muovo al giocatore le tre seguenti e pesanti accuse:

  1. Responsabilità soggettiva in tutte le più clamorose sconfitte in cui l’A.C. Milan è incappata nell’era ancelottiana, nonché nella “stagione transitoria leonardesca”, aggravata nella maggioranza dei casi dalle modalità con cui tali sconfitte sono avvenute, a dir poco umilianti nei confronti dei colori indossati.
  2. Incapacità evidente, nell’arco delle stagioni calcistiche che si collocano in un arco temporale compreso tra il 2006 e il 2010, di svolgere in modo sufficiente e necessario il ruolo affidatogli dal proprio allenatore Carlo Ancelotti, con l’attenuante di essere tuttavia subordinato a quest’ ultimo, incapace di intendere e di volere all’epoca dei fatti.
  3. Costituzione di un’associazione a delinquere, in compartecipazione con l’imputato Clarence Culonio Seedorf (conosciuto nell’ambiente con il temibile pseudonimo di “Capitan Fancazzo”, originario del Suriname); tale associazione, meglio conosciuta come “Banda dei 5”, e che nell’arco degli anni ha visto la partecipazione di altri tre componenti delle file dell’ A.C. Milan, era atta a preservare la titolarità del centrocampo rossonero titolare durante la finale di Champions League di Manchester 2003 in secula seculorum.

Con l’obiettivo di fornire prove sufficienti ad abbattere ogni tentativo di difesa, presento qui una lista di partite, ritenute “catastrofiche” nella storia recente dell’A.C. Milan, in cui Pirlo avrebbe prestato servizio:

  • STAGIONE 2003-2004 Deportivo La Coruna–Milan 4-0 (andata 1-4): il centrocampo titolare era costituito da Pirlo, Gattuso e Seedorf. Al 59°, sul risultato di 3-0 per il Deportivo, in uno dei suoi più unici che rari momenti di lucidità, Carlo Ancelotti sostituì l’imputato (evidentemente peggiore in campo, anche secondo l’allenatore) con Serginho, riuscendo a riequilibrare in parte la partita (ma non il risultato). Artefice della disfatta fu un crollo totale del centrocampo rossonero per l’intera prima frazione di gioco, che portò gli spagnoli a siglare tre reti, annullando l’enorme vantaggio acquisito dal Milan durante la partita di andata, e capovolgendo le sorti del doppio incontro.
  • STAGIONE 2004-2005 Milan–Messina 1-2: il centrocampo titolare era costituito da Pirlo, Gattuso e Seedorf. Al 65° del primo tempo, con un Milan in balia della matricola ospite, Carlo Ancelotti sostituì l’imputato con Rui Costa, riuscendo a riportare il Milan nella metà campo avversaria. Artefice della disfatta furono 5 minuti di fuoco all’interno del secondo tempo, in cui il Milan, appena portatosi in vantaggio, lasciò la zona nevralgica del campo a completa disposizione degli avversari, capaci così di ribaltare il risultato.
  • STAGIONE 2004-2005 Milan–Juventus 0-1: il centrocampo titolare era costituito da Pirlo, Gattuso e Seedorf. Dall’inizio della seconda frazione di gioco, con i gobbi in vantaggio, Carlo Ancelotti sostituì l’imputato con Serginho, e il Milan riuscirà a ri-impadronirsi del gioco, sfiorando più volte il pareggio. Tale sconfitta fu decisiva per la perdita dello scudetto. Artefice della disfatta fu un primo tempo scriteriato, in cui il Milan, sulla carta superiore alla Juve, dimenticò completamente la fase di filtro a centrocampo, concedendo così occasioni ghiotte agli avversari, capaci di portarsi in vantaggio.
  • STAGIONE 2004-2005 PSV Eindhoven–Milan 3-1 (andata 0-2): il centrocampo titolare era Pirlo-Gattuso-Ambrosini. Questa partita è un tragico emblema di quello che si chiama “dormita generale del centrocampo”; fu un Milan capace di passare sotto di due goal tra primo e secondo tempo, annullando in modo incredibile il vantaggio acquisito durante la partita di andata. Dalla seconda marcatura olandese, il Milan riprese a creare occasioni da gol, complice anche l’ingresso di Seedorf, e una prodezza di Ambrosini regalò ai rossoneri, a due minuti dalla fine del recupero, una rete fonadementale per la qualificazione. Ma non finisce qui: pur sapendo di essere a due minuti contati e improrogabili dalla qualificazione, il centrocampo rossonero si addormentò nuovamente, subendo il gol del 3-1 e rischiando il gol del 4-1 (rete che avrebbe qualificato il PSV), il tutto in 2 minuti scarsi.
  • STAGIONE 2004-2005 Milan–Liverpool 3-3 (5-6 d.c.r.): il centrocampo titolare era costituito da Pirlo, Gattuso e Seedorf. Artefice della disfatta fu un buio calcistico di proporzioni mastodontiche, che coinvolse 6 minuti del secondo tempo, in cui il Milan, fino ad allora padrone della partita e in vantaggio per 3-0, più volte vicino alla quarta marcatura, diede agli inglesi la possibilità di segnare 3 gol. Tale atteggiamento costò all’A.C. Milan una Champions League.
  • STAGIONE 2005-2006 Lecce-Milan 1-0: il centrocampo titolare era costituito da Pirlo, Vogel e Seedorf. Un Milan spavaldo e a tratti inarrestabile in campionato, trovò a Lecce la sconfitta che costò lo scudetto (i tre punti persi furono fondamentali per il distacco della Juve, per l’appunto di tre punti, a fine stagione). Milan padrone del campo per tutto il primo tempo, colpevole soltanto di non essere riuscito a siglare il gol del vantaggio. Nella ripresa, una dormita improvvisa e della durata di 20 minuti, diede ai pugliesi la possibilità di portarsi in vantaggio. Al 20°, Pirlo lasciò il posto a Seedorf, e la partita tornò nelle mani del Milan.
  • STAGIONE 2007-2008 Atalanta-Milan 2-1: il centrocampo titolare era costituito da Gattuso, Pirlo e Seedorf. Il Milan, ritrovatosi in modo quasi completo in campionato, in continua rimonta in classifica, riuscì a portarsi in vantaggio con Gattuso, e a sfiorare più volte il raddoppio. Una dormita generale del centrocampo rossonero, tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo, diede all’Atalanta la possibilità di siglare due goal e di sfiorare il terzo. Questi tre punti persi, a fine stagione, furono decisivi nel non far rientrare il Milan tra le prime quattro della classifica, togliendo di fatto al Milan la possibilità di giocare la Champions l’anno dopo.
  • STAGIONE 2008-2009 Milan-Werder Brema 2-2: il centrocampo titolare era costituito da Beckham, Pirlo e Ambrosini. Passato in vantaggio di due gol, con la qualificazione in tasca, in 9 minuti di sonno nevralgico, il Milan subì due reti da Pizarro, mandando all’aria l’ultimo obiettivo rimasto nella stagione: la Coppa Uefa.
  • STAGIONE 2009-2010: Milan-Inter 0-4: il centrocampo titolare era costituito da Pirlo, Gattuso e Flamini. Dopo un’ottima partenza, durante un quarto d’ora di nulla calcistico, il Milan riuscì a subire 3 goal e a perdere un uomo.
  • STAGIONE 2009-2010: Milan-Palermo 0-2: il centrocampo titolare era costituito da Ambrosini, Pirlo e Seedorf. Dopo un’ottima partenza, durante un quarto d’ora di nulla calcistico, il Milan riuscì a subire 2 reti, perdendo di fatto la partita.
  • STAGIONE 2009-2010 Inter-Milan 2-0: il centrocampo titolare era costituito da Gattuso, Pirlo e Ambrosini. I rossoneri, per 60 minuti in 11 contro 10 e per 5 minuti in 11 contro 9, non riuscirono a produrre lo straccio di un tiro in porta su azione.
  • STAGIONE 2009-2010 Milan–Manchester Utd 2-3: il centrocampo titolare era costituito da Pirlo, Ambrosini e Beckham. I rossoneri, in vantaggio di un gol e padroni della partita, più volte vicini al raddoppio, in 20 minuti di “amnesia”, tra primo e secondo tempo, subirono tre reti, di cui due identiche.
  • STAGIONE 2009-2010 Manchester Utd–Milan 4-0: il centrocampo titolare era costituito da Pirlo, Flamini e Ambrosini. Dopo un primo tempo giocato in modo discreto e punito da un gol subito oltre i propri demeriti, il Milan crollò in modo plateale nella ripresa, subendo altri tre gol senza opporre alcuna resistenza.

In conclusione, riguardo al punto 1, c’è stato soltanto un giocatore “sempre titolare” in tutti i periodi di “amnesia” di “sonno generale” e di “perdita di controllo psico-motorio” che hanno visto il Milan esibirsi nelle più disastrose “rimonte al passivo” e nelle più fragorose figuracce degli ultimi anni. E costui, è l’imputato, Andrea Sonnecchia Pirlo. E’ stato l’unico SEMPRE PRESENTE.

Riguardo al punto 2, sono prove necessarie e sufficienti le partite disputate SENZA Andrea Sonnecchia Pirlo nel ruolo di “regista stra-arretrato davanti alla difesa”, ruolo inventatogli dal suo allenatore in un momento in cui quest’ultimo possedeva uno strato di doppio grasso all’interno della scatola cranica, intralciante la sinapsi.

Nella stagione 2009-2010, il Milan disputò dodici partite consecutive con Clarence Culonio Seedorf nel ruolo di “regista stra-arretrato”, ottenendo sette vittorie (di cui una nel derby) e un pareggio in campionato, che le permisero di rimontare l’INTERA CLASSIFICA di Serie A, ritrovandosi da ultimi a primi, e collezionando quattro vittorie consecutive in Coppa Uefa. Con il ritorno di Andrea Sonnecchia Pirlo, nell’arco di sei gare di campionato, ci si ritrovò terzi in classifica, collezionando anche due sonore sconfitte.

Nella stagione attuale, con Ambrosini e Gattuso nei ruoli di “registi stra-arretrati”, il Milan è primo in classifica, è matematicamente qualificato agli ottavi di Champions, è imbattuto da dieci giornate e ha collezionato ben cinque vittorie consecutive prima del pareggio di Genova, subendo massimo un gol a partita. Spicca anche il derby vinto in casa dell’Inter campione di tutto, giocando quasi mezza partita in 10 contro 11. Senza contare le otto vittorie in nove partite in campionato: un trionfo!

Riguardo al punto 3, è innegabile il fatto che tra Seedorf e Pirlo esista un patto di protezione reciproca: Pirlo tende a dare sempre il minimo indispensabile quando Seedorf è “panchinato” dall’allenatore di turno, e tende a svegliarsi e a suonare la carica quando Seedorf torna in campo dopo lunghi periodi di assenza. Seedorf tende a dialogare calcisticamente, dall’alto della sua onniscienza, soltanto con il suo onoratissimo compagno di merenda: Pirlo, per l’appunto.

Milannico

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Qualche giorno fa ho aperto la mia casella mail e ho letto un messaggio di Pifa che mi chiedeva di scrivere un articoletto sul Milan Night in “difesa” di Andrea Pirlo, vista la mia comprovata “fede” nel regista bresciano. Quindi ecco il motivo per cui trovate un mio post sul Blog. Prima di lanciarmi in uno sproloquio a favore del 21, voglio ringraziare per lo spazio tutti i ragazzi del Night e confessare il mio orgoglio per tale incarico.

Pirlo sì, Pirlo no. Con Pirlo si vince, con Pirlo si perde… secondo me con Pirlo è meglio. Vengono attribuite ad Andrea colpe non esattamente sue: se i passeggiatori del centrocampo (Seedorf e Dinho) non coprono, poi la figuraccia chi la fa? Ma sì, lui, l’ultimo davanti alla difesa. Se gli attaccanti non si muovono o gli pseudoterzini non attaccano lo spazio, chi deve arrovellarsi per trovare un passaggio decente rischiando di sbagliare? Ma sì proprio lui, il buon bresciano.

È un giocatore indispensabile in quanto si prende sempre la responsabilità di fare la cosa giusta, di dare i tempi di gioco alla squadra e la leggenda metropolitana che non corra è, appunto, una leggenda. Certo, non si tratta di uno scattista e lo sappiamo tutti, ma il suo lavoro di copertura e di fatica lo fa eccome.

Prendiamo il “nuovo” Milan dei mediani (o dei mastini, come piace chiamarlo a me): certo, la  grinta e la corsa sono garantite, ma avete notato quante volte la palla esce “sporca” ad inizio azione? Come l’avvio dalla  nostra metà campo sia delegato soprattutto ai lanci lunghi di Thiago e Sandro e quindi il centrocampo venga bypassato? I palloni non vengono distribuiti, anzi, spesso e volentieri il pallino viene lasciato deliberatamente in mano agli avversari in modo da potere interrompere l’azione e ripartire, sempre però in modo farraginoso e raffazzonato e con quantità industriali di passaggi sbagliati.

Le vittorie sono arrivate grazie all’acquisita solidità difensiva e al Genio di Malmoe. La fluidità di manovra intravista col Parma e nella prima mezz’ora con la Juve sono chimere: in questo senso Andrea garantisce la capacità di catalizzare le situazioni più scottanti andando a gestire anche palloni problematici e complicati, cercando una soluzione efficace e possibilmente non scontata.

Concludendo: Pirlo per il gioco di questo Milan è INDISPENSABILE a lungo termine, a patto che gli si mettano accanto degli scudieri validi e si rinunci ai camminatori, in modo che sia delegata a lui l’accensione della luce in campo e gli altri si sbattano con massima dinamicità come dimostrato in queste ultime partite. Vi suona tanto stonato un centrocampo formato da Pirlo in cabina di regia, due tra Ambrosini, Gattuso e Flamini in mediana coadiuvati da un Boateng come trequartista guastatore?

Non è forse più giusto contestare la collocazione di Pirlo e non il giocatore in sé? Siamo sicuri che le sue prestazioni non sempre positive siano dovute, oltre che a qualche suo ovvio difetto, al “contorno”? Nel 2002 giocavamo con Pirlo e Seedorf contemporaneamente in mediana data anche l’età dei due e la struttura di squadra diversa… oggi uno dei due va sacrificato. E io non ho dubbi: giù dalla torre (solo metaforicamente… o no?) ci butterei Clarence sia per ragioni anagrafiche, sia di funzionalità al gioco.

Raoul Duke


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