Milan-Bologna: presentazione della gara

Creato il 29 aprile 2011 da Gianclint

–Taboo da sfatare–

“L’Inter vincerà a Cesena”… ecco, a me basta questa possibilità per far schizzare su adrenalina e concentrazione da impegno Olimpico. E mi avanza pure, perché “preoccuparsi” del Bologna è folle sì, ma nella misura in cui la squadra avrà fatto TUTTO per vincere la gara di domenica pomeriggio.

Una partita del genere merita “concentrazione” per sé, e la “mia”cautela non è data solo dai valori che potrà portare in campo la squadra Felsinea, facilmente riconoscibili, quindi non impossibili da affrontare, quanto dal fatto che il vento a Bologna è cambiato di colpo. Il derby perso coi Romagnoli al Dall’Ara, non è stato preso per niente bene da dirigenza e tifosi.

Mister Malesani tenta di scaldarsi: a Bologna "spifferi gelidi" hanno turbato la tranquillità di tecnico e squadra

Il presidente Albano Guaraldi mercoledì scorso tiene a far sapere che “PER ORA Malesani non rischia nulla”… per ora. Ricordiamo la figura di Malesani in maniera nitida per come difese la squadra quest’inverno, in pieno marasma societario: raro trovare una persona che si ponga in maniera così ferma a difesa di un gruppo di sui dipendenti. Se non lo abbiamo dimenticato noi, immagino nei giocatori del B.F.C. cosa possa suscitare la situazione che è emersa.

Il Bologna non risponde più da tempo e non solo l’uomo ma l’allenatore Malesani lo aveva capito: nella partita contro il Napoli cambio di modulo a 3.5.2. e via. Anche qui… alcuni han letto una sorta di “arrendevolezza” in questo gesto, personalmente ho visto il voler porgere la coperta di Linus ad un 11 che già in settimana il Mister immagino vedesse già timoroso e che non avrebbe retto il solito calcio che l’allenatore si ripromette di fargli proporre.

Sfumature… ma è proprio da queste che la squadra di Malesani trarrà stimoli per giocare la sua gara: quale sarà lo vedremo, ma è per nulla scontato l’atteggiamento -svagato- che avranno in campo. Va da sé che non sto parlando di una squadra che attaccherà con 5/6 effettivi, ma della voglia di fare una buona figura per loro stessi, della “cattiveria” che si sentiranno di spendere sulla palla e per il campo,

Il Bologna non è salvo: pare lo abbiano scoperto così, di colpo e adesso tutte le parti che compongono l’atmosfera attorno alla squadra non ammettano più distrazioni; tifosi, stampa locale, vogliono spiegazioni, la dirigenza sembra pretendere immediata risposta… (ora che non tocca a loro?)

4 sconfitte consecutive non sono poche, e non c’è miglior molla come pungere nell’orgoglio il calciatore (e l’uomo) che scenderà in campo per ottenere da lui un diverso atteggiamento: i tifosi han saputo dimostrare di conoscere bene la strada che porta a Casteldebole; Rubin parla di “Scacciare la paura”; Malesani sventola come una bandiera la sua “coscienza pulita”… segno che qualcuno non ce l’ha avuta? Resteremo tutti col dubbio… vero?

I casi del calcio… la 5° sconfitta consecutiva del Bologna coinciderebbe con la nostra 5° partita da tre punti pieni: un taboo concreto per noi che massimo siamo riusciti a metterne in fila 4 a settembre/ottobre poi a novembre e dal derby a Brescia.

Spunti tattici? A bizzeffe: perché all’assenza di Ibrahimovic e Pato si aggiunge quella di Van Bommel, giunto cardanico del nostro rinnovato equilibrio di squadra. La mancanza dei primi due ha sollecitato aspetti finora inesplorati: anche con differenti soluzioni, pure a Brescia, nei primi frangenti di gara si è vista una ricerca di attaccare la difesa in ampiezza -Abate e Boateng si proponevano alla rifinitura laterale-, cercata anche come auspicavamo, ma senza frutti.

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Di Brescia, la prova contraddittoria del Cassano chiamato alla finalizzazione lascia dubbiosi; non invece la sua qualità nel sapere come e dove e quando farsi trovare smarcato a ricevere e creare spazi di giocata; il Boateng visto al Rigamonti poco rassomiglia al giocatore che dovrà diventare di qui a breve -Ganso o non Ganso-; come pure Flaminì persiste nel correre fuori tempo rispetto non solo alla squadra ma alla partita stessa -e l’indisponibilità di Gattuso, cuore vecchio ma pulsante e vivo dell’11 in modo plateale, pesa eccome-.

Si può prevedere che il ruolo di centro-mediano sarà ricoperto da Ambrosini -al rientro dal 1′ dopo la gara di Catania di fine gennaio- o Thiago Silva e vedremo se affiancato da Seedorf o da Pirlo; Nesta al rientro completerà la linea difensiva titolare o ancora ci sarà Super-Marione? Tanti spunti, dubbi e certezze che si prestano a suscitare tutt’e mille i sapori che può scatenarei al palato una gara di calcio.

Un modo c’è per redimere ogni dubbio: preparare la gara aldilà di ogni suggestione determinata da altro che vada aldilà della nostra prestazione. Bisogna ancora dimostrare di essere… maggiorenni: con i fatti e fino all’ultimo triplice fischio.


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