- Camerée porta 'n mezz liter
Se l'è on liter mej ammò
A dare lezione di calcio è il Catania, almeno nel primo tempo. Scambio di favori tra Maxi Lopez e Ricchiuti, entrambi in gol, ed è doppio vantaggio per i siciliani.
Borriello replica nel secondo tempo.
Roma, accomodati. Noi non ne ce la facciamo proprio più.
Ma poi ad un certo punto scatta l'istinto di sopravvivenza e la partita si raddrizza.
Era fiducioso anche mister Mihajolovic, che con il suo Catania puntava molto in alto. Il Milan aveva pareggiato le ultime due gare a San Siro contro Lazio e Napoli: servivano punti in casa.
Il Catania invece aveva all'attivo solo due punti nelle ultime quattro trasferte.
Leonardo fa le sue scelte: ABATE preferito a Zambrotta sulla fascia destra, mentre a centrocampo SEEDORF parte dall'inizio con Flamini in panchina. Davanti il tridente con Huntelaar-Borriello-Ronaldinho.
I rossazzurri premono da subito i portatori di palla rossoneri, che faticano ad uscire palla al piede. Ronaldinho comincia ad occupare stabilmente la corsia di sinistra, i centrocampisti perdono palla e il Catania subito ne approfitta.
I ragazzi di Sinisa mettono in pratica i fondamentali di base del calcio moderno: velocità, gioco di prima e splendidi inserimenti dei centrocampisti che aprono in due la triste retroguardia rossonera. Ricchiuto e Maxi Lopez si scambiano il favore e affondano il coltello nella piaga per ben due volte: inserimento perfetto come lama calda in un panino il primo goal e grandioso colpo di testa nel secondo su cui ne Dida ne Antonini possono nulla per anticipare Ricchiuto (migliore in campo).
Si mette a gestire il vantaggio (e forse è proprio questo l'errore), con il Milan che nel primo tempo resta perennemente a guardare. Servirebbe il cambio di passo per provare a rendersi pericolosi davanti alla porta della formazione siciliana. Difesa insuperabile per un tempo e tutti capaci di uscire benissimo in palleggio dalla propria area di rigore: con la tecnica, i rossazzurri evitano il pressing rossonero, tenendo il pallone lontano dalla propria area.
Con la Roma che si porta in vantaggio di due reti nei confronti dell'Atalanta e scavalca in classifica la Beneamata, offrire una prestazione come quella della prima frazione di gioco sarebbe stato francamente troppo. Per tutti.
La seconda partenza mette subito nel binario giusto la sfida, con una triangolazione dei bei tempi che furono tra Pirlo, Seedorf (sponda di testa! Come la cometa... ogni 3000 anni) e Borriello.
Il tecnico slavo corre subito ai ripari togliendo Carboni ed inserendo Ledesma a centrocampo; Leonardo attua la prima mossa: Ambrosini difensore centrale e Flamini al posto di Favalli.
Il Catania commette un errore visto in settimana nei quarti di finale di Champions League: si siede e arretra il proprio baricentro. Un invito a nozze per chi ha intenzione di rimontare, un incubo per portieri e difensori che non rispondono più con la stessa lucidità e freschezza dei primi 45 minuti. A quel punto puoi sperare che il Milan sia confuso, crei poco e quel poco creato finisca sui legni della porta o in braccio al portiere.
Ci pensa ancora Marco Borriello: Abate corre sulla destra, alza la testa e serve al centro il proprio compagno che stoppa di petto e la mette dentro di destro. Alzi la mano chi sogna un'azione cosi tutte le volte che gioca il Milan?
La stanchezza nel Catania comincia a farsi sentire e l'entrata di Pippo Inzaghi (che rileva Seedorf) sembra fatta apposta per far crollare definitivamente la roccaforte. Difatti Inzaghi regala le ultime palpitazioni della gara, specie sulla splendida girata di sinistro che finisce tra le braccia di Adujar.
Nel mentre anche il Milan rischia il terzo goal con un siparietto della sciagura e Maxi Lopez che ha mandato al manicomio tifosi in tribuna e davanti alla televisione. Prendere un goal del genere sarebbe stato epicamente comico.
p.s.: Permettete un Daje Roma?