Milan – Cesena 2-0

Creato il 23 gennaio 2011 da Gianclint

Dopo le buone notizie dall’altra sponda del Naviglio – il primo stop per la Beneamata versione Leonardo – eccoci al posticipo della seconda giornata di ritorno del massimo campionato.

Prima della gara della capolista e della conferma ufficiale dell’acquisto di Emanuelson da parte della società rossonera, sono stati registrati il successo del Napoli sul Bari e lo stop piuttosto isterico della Lazio contro il Bologna.

Dopo aver brillato nella sfida di Coppa Italia contro le secondarie del Bari, Andonio parte per la prima volta da titolare in Serie A con la maglia rossonera. Per un motivo o per l’altro si va in campo stasera con il centrocampo decimato: Flamini ha un malore durante la notte, mentre Gattuso si fa male nei minuti precedenti la partita. Al suo posto Mario Yepes, con la prima di Thiago Silva a centrocampo. Gara da vincere assolutamente per i rossoneri per rintuzzare il ritorno di Napoli e Roma e mettere maggiore divario con l’Inter. Romagnoli motivati dalla caccia a punti salvezza.

Un primo tempo illuminato di fatto dall’azione che porta al vantaggio rossonero – con una buona dose di culo che non fa mai male -  ed una ripresa che si può tranquillamente riassumere in una frase: “Binho tu provaci da tutte le parti, che quando me so rotto i coglioni ci penso io a chiuderla” -  firmato Zlatan Ibrahimovic. Si può tranquillamente creare una compilation con tutti i goal mangiati e divorati a colazione, pranzo e cena – con tanto di ruttino – dal nostro numero 70.

Conquistati i tre punti, superata la formazione che ci mise sotto all’andata con l’identico punteggio di stasera. Sembra sia passata una vita: pregi e difetti di questo Milan sono rimasti tali e quali. Quello che fa sorridere stasera i tifosi del Milan è un leader nel box score che non si esaurisce mai e la sua affinità elettiva con Antonio Cassano, calato nella parte del perfetto assist man per il compagno. La stagione dell’attaccante svedese segna un’altra pagina importante. Immaginatevi questa stagione senza di lui? Vengono i brividi anche solo a pensarci.

Da segnalare lo stop di Alessandro Nesta. Fisico che chiede pietà per il centrale rossonero che, dopo appena 20 minuti di gioco, si ritrova con la spalla sinistra da rimontare alla Nova Robotics del professor Crosby. La stessa, tra l’altro, operata tre anni fa. Al suo posto Papa.

Milan che rischia eccessivamente nella prima frazione di gioco e pare in versione pantofole contro una formazione comunque in fiducia visto il recente risultato con la Roma e con la centratezza e concentrazione di chi cerca punti necessari per salvarsi. Il risultato positivo dell’andata ovviamente aiuta a giocarsela meglio in casa dell’attuale capolista. L’aver staccato il Napoli implacabile di questo scorcio di stagione e le buone notizie da Udine ovviamente sono quanto di meglio si possa raccogliere in un momento in cui l’infermeria è bella piena.

Milan spaccato in due, che cerca la porta con Capitan Ambrosini – servito da uno splendido tacco di Robinho – e Alexander Merkel – il quale è sempre più da ammirare per la personalità con cui scende in campo – ma insiste troppo con i lanci lunghi e chiama subito Abbiati ad una solida risposta su una girata di Malonga. Si cercano soprattutto le vie centrali, ma la retroguardia della squadra di Ficcadenti fa ottima guardia, raddoppiando Cassano {erroneamente cercato da lanci lunghi fuori misura}.

La partita stenta a decollare quando ci pensa, purtroppo, Luca Antonini a ravvivarla all’improvviso con un erroraccio in disimpegno che consegna la palla e il quasi vantaggio sui piedi di Schelotto. Abbiati attende fino all’ultimo e ci mette una pezza. Pericolo anche sul successivo calcio d’angolo con Budan che calcia, fortunatamente, alto. Ad aggiungere un pò di mostarda per i tifosi della formazione ospite ci pensa Alessandro Nesta che in una sola azione, come gia anticipato in precedenza, rimedia un giallo per fallo su Budan e una spalla da sistemare in ospedale.

Ad Ibrahimovic arrivano palle con il contagocce, quando alla mezz’ora del primo tempo i nostri cominciano a metterci un pu de quela roba in pu per vede de fa un quai cos. Riescono a creare almeno quattro occasioni da gol. Al 32′ Robinho ispira e Thiago Silva beffa Antonioli, ma Ceccarelli è sveglio e in scivolata libera. Un minuto dopo Antonini non inquadra la porta con il sinistro e al 43′ dice di no ad un tuffo di testa di Ibrahimovic, servito al bacio da Robinho. Il gol è nell’aria. E al 45′ Cassano mette lo svedese davanti alla porta e Pellegrino, nel tentativo di salvare il risultato, fa la puttanata gettando nel cesso l’ottimo primo tempo del Cesena:  la vecchia formula Sperem nel cu funziona ancora.

La colonna sonora cambia leggermente nella ripresa con il Cesena che, lentamente e mai del tutto, comincia ad abbandonare il terreno di gioco in quanto a concentrazione e solidità difensiva. Nonostante tutto, i rossoneri faticano a farsi vedere dalle parti di Antonioli.

Al 56′ ci prova Ambrosini, ma il suo tiro finisce alto. Poi un tentativo di Thiago Silva al 70′, però anche stavolta la conclusione è fuori misura. E sette minuti dopo comincia il Robinho sciotaim: stregato e ingrifato da Antonioli, inizia la ricerca disperata del sigillo personale contro l’estremo difensore del Cesena.

E il Cesena? Sparisce nel secondo tempo e l’unica opportunità arriva al 76′: Papastathopoulos anticipa Bogdani da due metri.

Ancora Binho protagonista in pieno recupero: fa tutto bene, salta pure Antonioli ma calcia sul palo da un metro. Allorchè si rompe i maroni e decide di trasformarsi in assist man. Ibrahimovic chiude la pratica con un destro potente e angolatissimo da posizione defilata, raggiugendo Eto’o in classifica capocannonieri a quota 12 reti [la decima su azione].

Il massimo risultato con il minimo sforzo per i rossoneri.