La forza del lupo è il branco. La forza del branco è il lupo {cit.}
Milan-Fiorentina, secondo anticipo della tredicesima giornata del massimo campionato di sfere che rotolano, termina con lo Zio Fester in fase di appisolamento mentre rivede al monitor l’azione del giallo preso dalla Principessa Svedese in pieno recupero nel secondo tempo. Per la cronaca è diffidato.
Rossoneri, senza Andrea Pirlo, non convocato per un affaticamento muscolare, con il centrocampo che ha vinto il derby, con Seedorf in posizione di trequartista con Gattuso, Ambrosini e Flamini a fare da diga. In difesa rientra Bonera sulla corsia di destra mentre su quella opposta c’è Zambrotta, al posto di Antonini. Ronaldinho ancora in panchina: in attacco confermati Ibra e Robinho. La Fiorentina del grande ex Gialrdino, è partita col biellese come al solito unica punta, sostenuto dal tridente Marchionni-Cerci-Ljiajic. D’Agostino al fianco di Donadel nella linea mediana. In difesa, assente Gamberini, i centrali sono Natali e Kroldrup, con Comotto e Pasqual sulle corsie.
Se il Milan porta a casa i tre punti lo deve stasera alla diagonale portiere-terminale offensivo che compie le azioni principali della partita: uno segna, cavando il sangue dalle rape con un capolavoro, e l’altro evita il pareggio. Non è una novità, anzi tenderà ad essere una costante nel tempo. Orgasmi a raffica post derby a parte, siamo sempre e comunque lo stesso gruppo di giocatori da tempo memorabile. Quello che cambia rispetto, per esempio agli ultimi tre anni, è la presenza di un assoluto fuoriclasse che segna, fa segnare e manda Marco Materazzi in ospedale {cit.}
Bastano due prodezze per ritrovarsi a mantenere il primo posto in classifica e ad accennare ad una fuga. Qui scatta una domanda: ma quando Ibra attraverserà un periodo di scarsa forma fisica e realizzativa {non troverà più la porta} Boa ce l’avrà fatta a segnare la sua prima pera in rossonero e lo sostituirà degnamente? Oppure dovremo tutti metterci le mani nei capelli e tremare come un equilibrista ubriaco e bendato sulla fune?
Partiamo con le notizie ovvie: 1) Fiorentina battuta 2) Lazio a – 4 3) Merdazze a – 9. Quarta vittoria consecutiva per la squadra di Allegri che grazie alla settima rete stagionale di Zlatan Ibrahimovic prosegue il suo momento d’oro post derby. Buona prova della squadra di Mihajlovic che non vince in trasferta da Marzo 2010 e che non riesce a trovare il gol grazie alle strepitose parate di Abbiati.
L’inizio faceva presagire un Milan d’assalto visto che Boruc ha dovuto subito esibirsi ad una deviazione degna di nota su bordata di Bonera. I presagi, si sa, sono belli per loro stessa natura. Non si può certo dire che i rossoneri abbiamo impressionato per meriti, qualità di gioco e quantità di occasioni. Il Milan ci prova, ma punge poco un avversario che si presenta a San Siro spavaldo e presentando una difesa alta e volenteroso di provarci nonostante sia tenuto insieme con lo scotch. Organizzata e pronta a respingere le iniziative di Robinho, molto positivo, e di un Fancazzo che ha problemi con un Meazza indecente.
D’Agostini scalda subito i guantoni di Abbiati con un grande calcio di punizione. Lo show del portiere rossonero prosegue togliendo letteralmente dalla rete il gran colpo di testa di Koldrup. La partita non è emozionante, ma il fatto che la viola affronti i rossoneri a viso aperto la rende più godibile.
Al 25′ Robinho serve di tacco Gattuso che entra in area da posizione decentrata e Boruc si salva in uscita. Al 28′ cross di Cerci dalla destra e Ljajic manca l’impatto di testa con il pallone davanti la porta. Al 40′ gol annullato al Milan: Seedorf taglia perfettamente per Robinho, leggermente avanti a Comotto, prende miracolosamente lo specchio della porta invece di inventarsi un lob da regalare alla Curva Nord. Alla mezz’ora si riaffaccia in avanti il Milan con Seedorf che dal limite dell’area prova una delle sue classiche conclusioni a giro. Attento Boruc respinge. Quando ormai il primo tempo sembrava avviato verso un giusto 0-0, arriva l’invenzione dello svedese. Cross di Gattuso dalla destra, buco di Comotto e semi rovesciata di Ibrahimovic che realizza così il settimo gol in stagione e porta in vantaggio la squadra di Allegri.
Spazio al porno homoerotico in cui la Principessa rischia quasi di rimetterci un gomito: Ringhio fai piano e ricordati di tenere famiglia.
Inizia la ripresa con Camporese al posto di Natali nella Fiorentina. Esordio assoluto per il giovanissimo difensore viola classe 92′. Da subito si capisce che la squadra viola è a corto di benzina. E’ infatti il Milan ad attaccare e al 58′ sfiora il raddoppio con un pericoloso colpo di testa di Nesta su un corner finalmente azzeccato {registrare data e ora: altro che la cometa che passa}. Al 65′ ci prova Tiago Silva con una grande conclusione da fuori, e la palla esce di pochissimo. Potrebbe grandinare dalle parti di Boruc e invece non si assesta il colpo del k.o.
Dentro Santana e Vargas per i viola per cercare di aumentare la spinta sulle fasce e proprio dall’out di sinistra vengono i maggiori pericoli per la difesa rossonera. All’82 Gilardino riesce ad andare via a Nesta, autore assieme al suo fido collega di reparto di una buona gara, e serve al centro per Ljajic che da due passi si fa ipnotizzare da una splendida parata di Abbiati, che completa cosi una serata di forma straordinaria.
Nel finale c’è spazio anche per Ronaldinho (mi fa schifo anche solo pensare che possa avere fatto con Alegher: mi vien da pensare che sia entrato perchè mancava Spompirlo} che sembra aver fatto pace con Allegri e l’espulsione di Kroldrup per proteste.
Appuntamento al 23 per la trasferta ad Auxerre di Champions League con la tranquillità del primo posto in classifica e alla disperata ricerca di un altro che capitalizzi le azioni assieme al guerriero con la maglia numero 11. Sarà meglio pensarci bene per Sampdoria-Milan.