Torna al successo il Milan, non accadeva dal 3 aprile.
Per i rossoneri l'obiettivo era difendere il terzo posto in campionato e guardarsi bene dal subire le rimonte di Palermo e Sampdoria.
La Fiorentina doveva invece assolutamente vincere per cercare di conquistare un posto utile per la prossima Europa League.
Leonardo era apparso teso quando è arrivato allo stadio, e nemmeno Galliani si è presentato ai microfoni per la consueta intervista pre-partita: menomale, verrebbe da aggiungere. Altro non si può replicare dopo la conferenza stampa di vigilia del tecnico rossonero che ha ammesso l'incompatibilità di vedute e di stile tra egli stesso e il non presidente.
Primo tempo caratterizzato da un buon avvio viola, ma con grosse occasioni per Borriello e Ronaldinho. Un penalty la decide nella ripresa. Milan che termina in dieci per l'espulsione per doppia ammonizione del Capitano Ambrosini.
Una partita equilibrata dove nessuno si è espresso al massimo. I rossoneri si schierano col solito schema "mmm.. vediamo che film danno stasera su Sky Cinema 1; uh mi va anche bene lo snooker su Eurosport!": con Huntelaar posizionato all'ala destra, Dinho dall'altra parte e Borriello che torna al centro dell'attacco.
Non c'è ancora Bonera, che non recupera dall'infortunio e Leonardo da spazio a Favalli accanto a Thiago Silva al centro della difesa. Fiorentina con l'ex Gilardino davanti, Jovetic alle sue spalle.
I primi minuti sono lo specchio dei momenti vissuti rispettivamente dalle due formazioni, ultimamente attente più ai dissidi interni che al campo. Le prime occasioni degne di nota arrivano intorno al 15' quando Thiago Silva si vede salvare sulla linea una cappocciata vincente di testa e Marco Borriello non insacca da buona posizione dopo una trattenuta di sesso ambiguo ai danni di Huntelaar (cit. Gianni Clerici).
Si fa preferire preparare il caffè per amici in cucina alla visione del match, ma il Milan sembra meno in pantofole della compagine viola: con un Ronaldinho più in partita che ai Night che solitamente frequenta, ma non è mai cinico e dopo una punizione che Frey respinge a pugni uniti e un colpo di testa intercettato dallo stesso portierone francese torna a dare segnali di vita dopo mesi nell'inutilità dell'anonimato.
Ritmi poco elevati anche nella ripresa: questo sappiamo bene che agevola la manovra rossonera e chi è abituato a ricevere il pallone tra i piedi (ho visto un tentativo di pressing di Seedorf nel primo tempo: se domani nevica in Amazzonia sapete il motivo). Nella Fiorentina alcuni cambi per Prandelli, che prova ad accelerare la manovra dei suoi: Vargas per Marchionni e Ljajic per l'addolorato (infortunato) Jovetic.
Ronaldinho passa alla terza marcia e regala un doppio passo nello stretto e una palla a Fancazzo che potrebbe prendere le misure poco dentro il limite e invece ecco il calciatore che Nick Mallett, ct della nazionale italiana di Rugby, cerca disperatamente dai tempi di Marcato: primo anello!
Fuori tutti gli Orange e dentro Pippo e Sciancato. Inzaghi combina il solito casino in area viola, Koldrup non ci capisce e Borriello viene atterrato: il fallo non è di sesso dubbio e quindi calcio di rigore. Ronaldinho va sul dischetto e non sbaglia, realizzando la sua decima rete in campionato (l'ultima era stata il 17 gennaio scorso, tripletta al Siena).
Nel finale la Fiorentina, più per far passare i minuti che per pura voglia, prova a raddrizzare la partita. Leonardo concede il campo a Flamini per mantenere il risultato. Ambro vede doppio (e quindi rosso).
L'unico sussulto è il calcio di punizione di Vargas. Al triplice fischio il più festeggiato è Leonardo, segno che la squadra è dalla parte dell'allenatore, quando ormai è certo il divorzio con la società (anche se testa di ginocchio ha tentato di BACIARLO davanti a tutte le telecamere degli spogliatoi dello stadio).
Per quanto concerne il risultato, tre punti fondamentali per i rossoneri, forse decisivi, in chiave terzo posto.
The wind still blows