Mentre sulla stagione: “Abbiamo ancora tantissime possibilità di vincere lo scudetto e la Coppa Italia” e poi: “Inter ottimista? Noi lo siamo di più, abbiamo a disposizione due risultati su tre, se vinciamo andiamo a +5, anzi sarebbero 6 visto che abbiamo lo scontro diretto. Per loro questa partita è più determinante che per noi”.
Un pensiero anche ai suoi ragazzi: “Il derby sarà la partita perfetta per Pato, Robinho e Cassano“ e a proposito del Papero: “Pato ha grandi mezzi e una straordinaria media gol, ma come tutti i giocatori istintivi deve imparare a giocare un po’ di più con gli altri“.
E poi finalmente, quello che tutti noi tifosi aspettavamo da tempo, una bella stoccata a Mazzarri prima e Leonardo poi: “Mi arrabbio anch’io quando perdo punti, è logico. Ma resto pacato perché non mi piace fare come quello che dice che non parla più di arbitri e 12 ore dopo ricomincia. Oppure come Leonardo che dice ‘io non parlo ma vedo’. Se è per quello anch’io vedo e i gol di Ibra, non dato, e quello di Pazzini sono uguali“.
Recentemente è stato detto che Allegri ai giornali dice solo cazzate, che non motiva la squadra, che non la difende dai piagnistei altrui (accusa girata anche a Galliani e co.), personalmente ho sempre ritenuto poco importante quel che viene detto ai microfoni dei giornalisti, le cose più importanti, e le più vere secondo me, si dicono negli spogliatoi e a Milanello.
Comunque spero che adesso, dopo queste recenti dichiarazioni, abbia messo tutti d’accordo. Le trovo positive, realisticamente ottimiste e in fine polemicamente ironiche, riguardo al “caricare la squadra”, beh quando uno dice che è la partita più importante e che si aspetti che il derby possa essere la partita decisiva di Pato, Cassano e Robinho, penso possa bastare come inizio no? Poi come dicevo, le cose più importanti le deve dire in privato “vis a vis” coi giocatori.
In fine Allegri distende il clima parlando di Berlusconi: “E’ bello parlare con lui perché capisce di calcio e parlare con lui è stimolante. Lo sento tutte le settimane, lunedì mi ha chiamato per chidermi come stava la squadra. La formazione? Quando chiama è già fatta. Non c’è mai stata nessuna invasione di campo“. Una domandina però gliela potevano porre: “E quando chiama Seedorf?”