Milan-Juventus: contrapposizione tattica 4.3.1.2. vs 4.4.2.

Creato il 29 ottobre 2010 da Gianclint

-Spunti sul campo per la sfida di domani sera a S.Siro-

Il modulo “a rombo” che il Milan sta proponendo in questo ultimo periodo è certamente ostico per chi lo fronteggia a 4.4.2. In questo post di presentazione della gara, partendo da alcuni spunti tattici che ci suggeriscono gli schieramenti, si finirà a parlare degli interpreti dei ruoli che potranno essere determinanti dal punto di vista che trattiamo.

La dislocazione della Juventus su 3 linee (4/4/2) mal si presta al controllo di due uomini che restano su quella che potremmo chiamare una “mezza posizione” o “sfalsata”: quella occupata dal regista ed dal trequartista. In figura evidenzio la situazione di partenza per iniziare poi a parlare di quel che alcuni posizioni implicano.

La posizione del trequartista e del regista: il modulo a rombo presenta caratteristiche che portano l'ordinato 4.4.2. a scomporsi.

Vediamo facilmente come per assorbire la posizione tra le linee del trequartista uno degli interni di centrocampo dovrà assumere una differente posizionamento nel gioco, “innaturale”; allo stesso modo, il regista sulla nostra uscita di palla non potrà che essere preso da una punta della Juventus, a meno di non rischiare una situazione anche più complicata in mezzo, attaccando la palla con uno degli interni.

Tutto questo genera squilibrio, e a gestire questa situazione saranno chiamate le ali del centrocampo bianconero, ora stringendo, per poter “prendere” il nostro interno -8 in figura 2-, ora allargandosi, per poter fungere da riferimento e far ripartire la propria azione offensiva -Marchisio largo a sinistra, che un esterno di ruolo non è, qualcosa dovrà pur suggerirci…-. Proprio gli esterni -e le sovrapposizione dei terzini- saranno utilizzati da Dal Neri per sfruttare quella che è evidentemente l’arma in più del 4.4.2. contro “un rombo”: l’ampiezza del campo.

Cambi di lato, giro palla veloci e verticalizzazioni sugli esterni saranno di certo state provate e riprovate a Vinovo -questa settimana come le precedenti, peraltro- sfruttando anche il gioco di una delle punte che dovrà allargarsi per creare gioco, far tagliare dentro l’altra punta e inserire l’esterno di centrocampo nello spazio sul lato opposto.

In figura: i movimenti sincronici di centrocampisti e punte attirano l'avversario centralmente, aprendo lo spazio per attaccare il lato debole.

Quindi… “chi è spacciato?” Non il Milan a patto che… i terzini siano in grado di svolgere il compiti che prescrive il modulo, ovvero supportare il centrocampo in inferiorità numerica (3vs4), oltreché attaccare lo spazio e non limitarsi a presidiare la propria fascia di competenza; i centrocampisti siano propositivi nella transizione, inserendosi, ora uno ora l’altro per non scoprirsi, e creare un ulteriore problema nella gestione delle scalate e nelle diagonali difensive.

Data la difficoltà “a trovare la Juventus scoperta“, nel nostro reparto di centrocampo possiamo avvalerci di una valida soluzione, poiché rappresenta una soluzione completa per dinamismo e qualità… Boateng; che si auspica trovi una collocazione “tangibile” in mezzo al campo. Non sottovaluterei, date le assenze dell’avversario e la sua stessa muscolarità in mezzo e la partita di Mercoledì prossimo-, la possibilità di provare per qualcosa di più che 10 minuti Flaminì… Ma sarà probabilmente difficile, vista anche la carica -e non solo questa- di Gattuso.

Se a centrocampo le alternative esistono, e buonissime -non dimentichiamo il Capitano Ambrosini al rientro-, in tutta franchezza la situazione sui terzini non è così buona: se Antonini rappresenta un riferimento più per impegno e cuore che per sagacia tattica o tecnica, e risulta essere il migliore dei nostri esterni per chi apprezza una vivacità dinamica nel ruolo, Zambrotta è di certo il meno peggio tatticamente, ma in un costante affanno quando “attaccato” sul dinamismo; questo limite è sì tamponato dall’esperienza che lo porta a scegliere la giusta posizione, ma è… troppo poco, ed il redivivo Oddo, credo rappresenti “un enigma”, com’è ovvio per chiare ragioni.

A parte citerei Bonera, un centrale fatto e finito, che di certo sa far bene per completa dedizione e serietà, ma limitato come “centrocampista aggiunto” per qualità tecniche e soprattutto formazione tattica. Se sono Maicon o D.Alves i migliori nel ruolo, ed è Bale che vorremmo al Milan, beh credo che dovremmo cogliere facilmente la differenza tra lo schierare un terzino moderno ed un centrale riadattato sulla fascia: la differenza di quantità e qualità dei possessi offensivi che ci offrono.

In conclusione -come rappresentato in figura-, possiamo facilmente intuire l’importanza che avranno i due terzini nel nostro modulo: saranno loro infatti a dovere attaccare i due esterni del centrocampo della Juve… per chiudergli la possibilità di attaccare lo spazio laterale a campo aperto, in una fase, e per non lasciarli liberi di stringere in mezzo a supporto dei loro centrocampisti nell’altra, se non a scapito di lasciare il proprio terzino su un 1vs1.

Nota per “i più perversi”: se i quattro di metà dovessero essere Martinez, Melo, Aquilani, Marchisio, Mister Del Neri potrebbe affidarsi, a tratti magari, ad una “sana, vecchia regola”: spostare l’esterno e andare “a specchio”…