Lady B, ammette che un paese come la Germania e’ un esempio da prendere in considerazione, mentre sul calcio d’oggi dice:
Sul rapporto del calcio europeo a confronto a quello italiano:
”Si è sottovalutata la concorrenza europea che, stagione dopo stagione, ha guadagnato quote di mercato, sottraendo ai nostri club importanti porzioni di ricavi. Nel 2000 3 delle prime 5 società d’Europa per fatturato erano italiane. Oggi siamo molto più indietro. Il modello del calcio futuro è inevitabilmente un mix di successi sportivi e capacità di ottenere risultati commerciali, finanziari e manageriali. E i risultati migliori sul campo vanno proprio chi è stato capace di dotarsi di una struttura e di efficienti strategie commerciali. Un esempio di paese virtuoso è la Germania che, con stadi di proprietà e ricche sponsorizzazioni, senza fare follie ha creato un sistema virtuoso, un esempio da imitare. Conti in ordine, stadi pieni, sviluppo delle attività commerciali e tanti giovani in campo. Dobbiamo sempre ricordarci poi che il calcio non è un business solo per chi guadagna milioni di euro, ma anche per i tanti posti di lavoro che crea“.
Sul calcio di oggi:
“Ha un giro d’affari che genera, nel nostro paese, un indotto di circa 8 miliardi di euro. Ma soprattutto produce, per lo Stato, introiti per più di un milione di euro. Per questo, e per il valore sociale nei confronti di 40 milioni di appassionati, non si può far finta che sia un intrattenimento come un altro. Per il Milan l’obiettivo è quello di ingaggiare giovani talenti prima che diventino top player e prima che il loro costo sia, per noi, difficile da sostenere. Aumentare i ricavi, poi, è una sfida per noi centrale. Solo così potremmo autofinanziarci, migliorare le strutture e permetterci qualche top player in più. Una sfida che darà i primi risultati nel medio periodo, non prima di tre anni”.