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Milan-Roma 0-0: buu razzisti a Balotelli, seconda minaccia di sospensione. Rosso a Muntari

Creato il 12 maggio 2013 da Mbrignolo

TECNICA  (Stadio Giuseppe Meazza, Milano).

Il debutto della partita è una specie di quadro, di un dipinto cui tuttavia manca un angolo a destra in basso. Un’incompiuta giallorossa perché la Roma esprime fluidità di gioco, ma non la concretizza. Un’incompiuta rossonera perché il gioco, il Milan, saprebbe anche concretizzarlo, ma non ha chi lo fa nascere in modo fluido. In sintesi: la Roma è bella fino agli ultimi 16 metri, il Milan è bello solo negli ultimi 16 metri, ma prima i palloni arrivano sbilenchi e impuri, difficilmente calciabili con fluidità verso la porta di Lobont.

MASTRO TOTTI. La prima cosa che salta agli occhi nel cuore della manovra giallorossa è la capacità di Francesco Totti di calamitare palloni. Vederlo fare il playmaker alla Nash dei Lakers è cosa da leccarsi i baffi, ma va comunque piano. Fa sudare la palla, lui non suda. Eppure soffia ancora il vento della sua classe da quasi fermo, un campione attempato che, tuttavia, torna giovane quando vede lo spazio e tira. Al 30° ci pensa Abbiati a dirgli di no, ma che classe.

SCEMPIO EL SHAARAWY.


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