Milanese, l’ex consigliere di tremonti, continua a ribadire “la soffiata a casa di marra” dove c’era il gen adinolfi, che si difende

Creato il 29 giugno 2011 da Madyur

Adinolfi dichiara di poter dimostrare la propria innocenza. E smentire l’accusa di aver soffiato a Luigi Bisgnani la notizia dell’apertura di un’inchiesta sul suo conto. Adinolfi era stato inserito nella vicenda dopo la affermazioni di Milanese, ex consigliere di Tremonti, che afferma di essere stato presente quando il generale parlava dell’indagine in corso.

Secondo alcuni Milanese butta fango sui livelli altissimi della Guardia di Finanza per accreditarsi con i magistrati e alleggerire la propria posizione processuale. Il suo avvocato , Larosa, ribadisce “E’ stato convocato e ha risposto alle domande dei pubblici ministeri dicendo la verità , tanto che contro di lui non è stata ipotizzata alcuna contestazione”.

I fatti sono questi. Le intercettazioni a dimostrare che Bisgnani e Papa del Pdl , indagati per appartenenza alla P4, hanno saputo di avere i telefoni intercettati. Bisignani lo dice chiaramente al ministro Prestigiacomo durante un colloquio del 2 dicembre scorso. Secondo gli accertamenti sarebbe stato il comandante interregionale Vito Bardi a comunicarlo ad Adinolfi , che a sua volta lo avrebbe detto a Pippo Marra , direttore di Adn Kronos , invitandolo ad avvisare Bisignani. I tre vengono inseriti nel registro indagati per violazione segreto istruttorio e favoreggiamento. Ma negano di aver soffiato l’informazione.

Ed è per questo che entra in scena Milanese , sostenendo di essere stato presente alla cena la quale sarebbe avvenuta questa conversazione “Era una sera del 2010 a casa di Marra ed eravamo in cinque. Oltre a Marra, c’eravamo io e la mia compagna Manuela Bravi , Adinolfi e sua moglie”.

I due , Adinolfi e Milanese , sono stati messi a confronto. Adinolfi era molto adirato “Tu parli di una cena con cinque persone e io aggiungo che la moglie di Marra non c’era perché uno dei figli non stava bene. Quella è stata l’unica volta durante la quale io e te siamo stati a casa di Marra. E dunque stai dicendo il falso perché io posso assicurare che il ricovero del ragazzo è avvenuto nel dicembre 2009 e quindi ben nove mesi prima”. Milanese è sicuro del periodo settembre-ottobre. Per questo Adinolfi procederà al deposito delle cartelle cliniche.

Milanese ha fatto il nome di altri nomi , non soltanto relativamente alla fuga di notizia. E proprio questo sta avvelenando il clima , alimentando i sospetti e le indiscrezioni di una guerra di posizionamento all’interno delle Fiamme Gialle in vista di nuove nomine.


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