Davanti al suo Padiglione “No farmers no party” la Coldiretti ha allestito una grande esposizione dei salumi regionali a denominazione di origine, dopo la diffusione delle studio dell’Oms sul consumo della carne rossa. E in mostra sul Cardo, tra il prosciutto di Parma e la coppa piacentina, c’era anche il salame di Varzi. “Abbiamo contribuito a sgombrare il campo dall’allarmismo ingiustificato sul consumo di carne in Italia, facendo chiarezza sulle caratteristiche del sistema produttivo Made in Italy e sulle sue specifiche caratteristiche qualitative – spiega Wilma Pirola presidente di Coldiretti Pavia – Le carni Made in Italy, infatti, sono più sane, perché magre, perché non trattate con ormoni e perché ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali”.
MILANO. Ad EXPO il salame di Varzi sfida l’OMS e il panino è da record lungo 3 metri.
Creato il 29 ottobre 2015 da AgipapressDavanti al suo Padiglione “No farmers no party” la Coldiretti ha allestito una grande esposizione dei salumi regionali a denominazione di origine, dopo la diffusione delle studio dell’Oms sul consumo della carne rossa. E in mostra sul Cardo, tra il prosciutto di Parma e la coppa piacentina, c’era anche il salame di Varzi. “Abbiamo contribuito a sgombrare il campo dall’allarmismo ingiustificato sul consumo di carne in Italia, facendo chiarezza sulle caratteristiche del sistema produttivo Made in Italy e sulle sue specifiche caratteristiche qualitative – spiega Wilma Pirola presidente di Coldiretti Pavia – Le carni Made in Italy, infatti, sono più sane, perché magre, perché non trattate con ormoni e perché ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali”.
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