MILANO. Emergenza idrica, non solo smog!
Creato il 30 dicembre 2015 da Agipapress
MILANO. Non solo
smog: nelle città è allarme anche per la disponibilità di acqua poiché per
la mancanza di pioggia i grandi laghi sono svuotati fino ai tre quarti su
livelli addirittura peggiori dei mesi estivi con la percentuale di riempimento
che va da appena il 27,5% per il lago Maggiore al 35,2 % per il lago di Garda
fino al 45% per quello di Iseo.
E’ quanto emerge dal monitoraggio condotto dalla Coldiretti sulla situazione
dei grandi laghi il cui livello si sta pericolosamente avvicinando al minimo
storico del periodo a causa del perdurare del lungo periodo di siccità.Una situazione di difficoltà confermata dal livello del fiume Po che a
si trova al di sotto di 3 metri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
secondo le rilevazioni della Coldiretti a Pontelagoscuro.
A causare la
siccità nelle campagne e lo smog nelle città in Italia è stato, sottolinea la
Coldiretti, un mese di dicembre senza vento in cui è caduto il 95% di acqua in
meno rispetto alla media del periodo dopo un mese di novembre con piogge
praticamente dimezzate (-49%) ma con punte di meno 80% al Nord.
L’anomalia è
evidente anche nelle temperature che sono salite a dicembre di 2,5 gradi sopra
la media del periodo dopo un novembre che aveva fatto registrare uno scarto
analogo. Una situazione che sta provocando una preoccupazione diffusa anche in
campagna per la siccità a causa dello stato dei principali bacini idrici e dei
terreni anche perché sta mancando la neve che rappresenta una importante scorta
per le riserve idriche.
L’acqua è necessaria,
precisano da Coldiretti, per ristabilire le risorse idriche indispensabili
nella fase di crescita delle coltivazioni e diffusa in tutta la Penisola. Dal
Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia al Veneto fino in Friuli le campagne sono
in allarme e si teme possano ripetersi i drammi del 2003, 2007, 2012 che sono
stati catastrofici per la siccità in agricoltura.
“Siamo di fronte
agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con ripetuti
sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura
italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro
tra alluvioni e siccità” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto
Moncalvo che ah aggiunto come sia
necessario “intervenire prima che sia troppo tardi”.
Ad aggravare il
problema, continuano dalla Coldiretti, è anche il caldo anomalo perché si
aspettano nella stagione produttiva per le coltivazioni forti infestazioni
degli insetti patogeni che non sono stati limitati dal tradizionale freddo
invernale. Per il mancato abbassamento delle temperature nelle campagne il
grano è più alto del normale e si teme per i raccolti mentre le gemme delle
piante sono rigonfiate come in prefioritura e se dovesse verificarsi adesso un
forte ed improvviso abbassamento della temperatura si avrebbe una seria
compromissione dei raccolti.
(mpa)
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