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Milano, Giornata della Memoria: le iniziative della Fondazione Cineteca Italiana

Creato il 27 gennaio 2016 da Af68 @AntonioFalcone1

shoah11Shoah in lingua ebraica equivale a “catastrofe”, “distruzione”: tra i casi più estremi di genocidio fra i tanti perpetrati dalla mente umana, nell’idea di sterminare un intero popolo, sino all’ultima persona e senza eccezione alcuna. Oggi, tra facili negazionismi ed opportuni revisionismi, con l’avallo di calcolati oblii, a cui aggiungerei la tentazione di sentirsi più uguali degli altri nel contrastare il “diverso”, il ricordo e la sua sollecitazione, anche a livello istituzionale, rappresentano qualcosa di assolutamente necessario, non solo nella ricorrenza di una particolare data. Se l’uomo non è capace di apprendere dai propri errori e dimentica di vivere con i suoi simili sotto lo stesso cielo, affrontando il medesimo cammino pur nella diversità delle molteplici condizioni esistenziali e culturali, qualsiasi progresso, beninteso indispensabile, non sarà mai accompagnato da una reale evoluzione bensì da un tenace individualismo, espresso tanto a livello ideologico quanto, conseguentemente, nell’agire quotidiano.

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Riguardo le varie iniziative previste in tutta Italia per la Giornata della Memoria, mi preme sottolineare quelle che mi sono state comunicate da Fondazione Cineteca Italiana: alle ore 15 e alle ore 19, presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema sarà proiettato il documentario Night Will Fall – Perché non scenda la notte diretto da André Singer, documentarista, docente universitario, un’operazione davvero unica nel suo genere. Basato su materiale inedito, il film raccoglie le prime testimonianze visive degli orrori filmati dai cineoperatori all’interno dei campi di concentramento all’indomani della loro liberazione. Sono immagini girate dalle forze inglesi, russe e americane, che l’allora Ministro delle Comunicazioni britannico, Sydney Bernstein, incaricò di riunire, assieme a numerose interviste ai sopravvissuti allo sterminio, in un documentario che testimoniasse l’indicibile vastità dei crimini perpetrati dal regime nazista.

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Al montaggio contribuirono grossi nomi dell’Intellighenzia britannica, quali i cineasti Alfred Hitchcock e Stewart McAllister ed il futuro Capo di Gabinetto Richard Crossman. Il film rimase dimenticato negli archivi di stato britannici per decenni, fino a quando, nel 1985, fu riscoperto da un ricercatore nell’Imperial War Museum e poi trasmesso dal canale tv britannico PBS Frontline.
Alle ore 17 invece sarà la volta di Wunderkinder, pellicola del 2011 di produzione tedesca ambientata negli anni ’40 che racconta la storia di tre bambini accomunati da un gran talento musicale, la cui amicizia sarà condizionata dall’ascesa del nazismo. Dedicato alla memoria di mezzo milione di bambini che morirono nell’Olocausto, Wunderkinder è un omaggio all’innocenza completamente privo di cliché. Il regista Marcus Rosenmüller ha realizzato una grande testimonianza sul potere trascendente della musica e dell’amicizia in un mondo reso irriconoscibile dagli orrori della guerra, guardato solo ed esclusivamente attraverso gli occhi dei tre bambini. Wunderkinder è basato su eventi realmente accaduti scoperti da Artur Brauner, produttore ora novantaduenne sopravvissuto all’Olocausto, che ha dedicato gli ultimi 20 anni della sua carriera alla produzione di film sul tema della Seconda Guerra Mondiale.

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Infine alle ore 21 presso Area Metropolis 2.0, Fondazione Cineteca Italiana presenterà Una volta nella vita (Les héritiers), il film della regista francese Marie-Castille Mention-Schaar, che arriva nelle sale italiane proprio in occasione della Giornata della Memoria 2016. Ispirata ad una storia vera, la pellicola affronta il tema della Didattica della shoah nelle scuole, seguendo le esperienze del liceo Léon Blum di Créteil, nella banlieue sud-est di Parigi, dove gli adolescenti impareranno ad affrontare la vita mettendo alla prova i propri limiti. Spiegare ad una classe di adolescenti francesi la più grande tragedia della Storia non è un’impresa semplice, cercare di stimolarli invitandoli a farsi testimoni, attraverso un percorso di rivisitazione della memoria, di ciò che accadde nei campi di concentramento è la sfida che la coraggiosa insegnante di storia e geografia Anne Gueguen (Ariane Ascaride), raccoglie. Il concorso che la professoressa propone ai suoi alunni diviene il collante per tenere insieme armoniosamente quelle differenze che tanto spesso degenerano in conflitto.


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