Kim Ki-Duk
Da oggi, martedì 31 marzo e fino a giovedì 9 aprile a Milano, presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema (Viale Fulvio Testi, 121), Fondazione Cineteca Italiana presenterà Kim Ki-Duk…E ancora Kim Ki-Duk, ricca rassegna dei film più significativi di quello che forse è il maggiore regista coreano di sempre.
Schivo ed esibizionista, poetico e brutale, Kim Ki-Duk sembra incarnare nella sua persona tutte le contraddizioni che caratterizzano la storia del suo paese, la Corea del Sud. Nato nel 1960 a Bonghwa, si trasferisce trentenne a Parigi per studiare arte, e una volta tornato nel suo paese natale intraprende la carriera di sceneggiatore. L’esordio dietro la macchina da presa risale al 1996 (Crocodile, Ag-o) e presenta già tutti i tratti di uno stile di regia e scrittura che si farà negli anni sempre più radicale. Nel corso della sua carriera realizza diversi capolavori, tutti caratterizzati da uno sguardo complice e paziente, in attesa di cogliere nel silenzio dei protagonisti brevi lampi di autentica umanità, o della sua assenza.
Questo felice periodo produttivo si interrompe quando, in seguito ad un incidente quasi mortale sul set di Dream (Bimong, 2008), il regista cade in una profonda depressione, catturata nel diario filmato Arirang (2011).
Con Pietà (2012) conquista meritatamente il Leone d’Oro alla 69ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La rassegna comprende una selezione di dodici titoli, comprensiva sia degli esordi che degli ultimi controversi lavori, l’occasione di assistere a capolavori surreali quali L’isola (Seom, 2000) e il recentissimo Moebius (Moi-bi-woo-seu, 2013), sconvolgenti storie dove l’amore sfuma nella violenza. Non manca il realismo degli esordi con Bad Guy (Nabbeun namja, 2001), prima di una serie di incredibili storie d’amore dove i gesti e i silenzi valgono più di qualsiasi parola: tra gli altri, Ferro-3 (Bin-jip, 2004), racconto della solitudine di una donna delusa e di un uomo misterioso; L’arco (Hwal, 2005), sull’ossessione di un vecchio pescatore per una bellissima e malinconica ragazza; Time (Shi gan, 2006), sul rapporto tra due innamorati messa alla prova dalla perdita della propria identità; Soffio (Soom, 2007), sulla passione che sboccia tra una casalinga e un condannato a morte.
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Giovedì 2 aprile, ore 15.00, Ferro-3 – La casa vuota (Bin-jip, Corea del Sud, 2004, col., 95’). Ore 17.00, L’isola (Seom, Corea del Sud, 2000, col., 85’, versione originale con sottotitoli in italiano).
Venerdì 3 aprile, ore 15.00, Pietà (Corea del Sud, 2012, 104’- Leone d’oro alla 69ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 2012). Ore 17.00, La samaritana (Samaria, Corea del sud, 2004, 95’- Orso d’argento per la miglior regia al 54mo festival di Berlino, 2004). Ore 19.00, Dream (Bimong, Corea del sud/Giap., 2009, 95’, versione originale con sottotitoli in italiano).
Domenica 5 aprile, ore 19.45, Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera (Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom, Corea del Sud, 2003, col., 103’). Lunedì 6 aprile, ore 19.00, Soffio (Soom, Corea del sud, 2007, 80’). Martedì 7 aprile, ore 17.00, Time (Shi gan, Corea del sud, 2006, col., 97’).
Mercoledì 8 aprile, ore 15.00, Bad Guy, replica. Ore 17.00, La samaritana, replica.
Giovedì 9 aprile, ore 17.00, Moebius, replica.
Informazioni: info@cinetecamilano.it www.cinetecamilano.it