“Milano non è Milano” – Aldo Nove

Creato il 15 marzo 2012 da Temperamente

«Come fanno tutte queste persone ad abitare qui.
Perché, abitano qui.
Perché qui è Milano.
É quasi Milano.
E tutti ci stanno.
Perché a Milano ci sono tante cose.
Tutte quelle che non ci sono negli altri posti.

Sono lì.
Le cose.
Per questo la gente va a Milano.»

In questa pseudo poesia che Aldo Nove inserisce all’interno del quinto capitolo del suo Milano non è Milano, sta tutto il senso del perché andare a Milano e del perché leggere questo libro. Se a Milano stanno le cose che non ci sono negli altri posti, questo è il libro dove stanno scritte le cose su Milano che non sono scritte negli altri libri.

Aldo Nove va avanti e indietro nel passato, futuro e presente di Milano, senza virgole e spesso senza respirare, passando dal registro comico-popolare alle origine storiche della città alle informazioni copiate dall’atlante geografico. Leggere la Milano di Nove significa: a) correre; b) cambiare stile ogni “tre per due”; c) correre sul metrò, e non metro come dicono i Romani – my nation underground, l’intero libro vale anche soltanto per questo favoloso sottotitolo; d) gustarsi l’accozzaglia di stili, periodi archittetonici e monumenti della città che condividono lo stesso spazio cittadino, di solito senza senso.

«Milano sembra spesso una di quelle botteghe di paese dove sullo scaffale delle Barbie trovi le cartucce per le stampanti del computer e i giornali di caccia e pesca (…). Diciamo che c’è una certa confusione, ma è anche il suo fascino.» Se le cose a Milano sembrano accatastate disarmonicamente una vicino all’altra, anche le persone seguono questo incongruente teorema. Qui trovi le fotomodelle struccate e in tuta, chiuse nella loro algida, solitaria bellezza nell’angolo del vagone; e nell0 stesso vagone ci sono i musicisti che cantano per qualche spicciolo “oh mia bella Madunnina”, e i senza casa e i barboni del mondo a parte della Stazione Centrale, i turisti giapponesi, immancabili, la fauna multiforme per antonomasia dei “jovani” d’oggi, quelli che vanno a lavoro e quelli della Pornomilano.

Milano è la città che ha già in sè il futuro del resto del paese, ciò che deve succedere succede prima a Milano, il costume che c’è qui adesso nel resto dell’Italia arriverà tra qualche anno – nel sud anche dopo decenni. Milano è la città che diventa accidentalmente una metropoli e la città dei cento e uno luoghi più sorprendenti davanti ai quali potreste trovarvi. Ogni giorno, la città fa la sua muta. Milano è sempre diversa, ma è sempre uguale. Che sia questo il suo segreto?

Azzurra Scattarella

Aldo Nove, Milano non è Milano, Laterza, 2004, € 9.50


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