A bordo del treno Freccia Rossa 9529(che a breve credo verrà soppiantato dalla sottoscritta in favore del nuovissimo e ben più economico Italo), di ritorno dalla mia mordi e fuggi tutta milanese nella quale riesco sempre a fare un'infinità di cose se si considera la breve permanenza che mi posso concedere(due incontri, un giro da Eat's e due aperitivi in meno di 24 ore vi sembrano cosa di poco conto?!), sto cercando di riordinare le idee sul mio taccuino firmato sheraton.com.
Prima ci sono i gruppi di parole random(ingredienti, ricette, idee per fare le foto -padroni di non crederci ma a me il treno ispira- )per la serie "Work in Progress"...E poi ci sono appunti più ordinati e razionali basati sulle esperienze appena vissute...
Le prime parole devo spenderle per i Macarons...Belli anzi bellissimi, colorati, allegri, divertenti, se si vuole anche un pò fashion e assolutamente appetizing.
Il popolo dei suoi avventori-estimatori si divide equamente in due scuole: dopo il doveroso gesto dell'annusarli(emanano sempre un profumino paradisiaco) c'è chi li fa sparire in un sol boccone e chi invece li assapora lentamente a morsi.
C'è chi li trova dolci, chi stucchevoli, chi divini, chi si ferma al secondo, chi non riesce a terminare neppure il primo. Con i Macarons non esistono vie di mezzo: o li ami o li odi...
La mia "Macarons Experience", che fino ad ora poteva vantare solo assaggi dolci, stavolta si è spinta oltre e da Attimi di Gusto ho spaziato verso il salato. Pomodoro e basilico, fichi e cipolla, foie gras, crema di olive, formaggio di capra tutti in versione ganache e tutti all'interno dei due semigusci di meringa colorata. Sul finale non è ovviamente mancata una ventata di dolcezza, ma ad essere sinceri la mancanza del dolce non si era avvertita così tanto perché i Macarons salati non sono altro che Macarons dolci tenuti insieme da una ganache salata, la quale cerca di farsi valere, ma viene inevitabilmente ricoperta dal gusto zuccherino del guscio. Mentre li assapori noti che dopo un picco di sapidità, si ricade inevitabilmente nella dolcezza...Niente da fare nemmeno per il possente Foie Gras...
E con un flûte di Champagne Bernard Brémont degustare diventa ancor più piacevole.
Tempo di cambiare calzature e dal flûte siamo passate ai bicchieri per le bionde, ma non bionde qualunque bensì bionde artigianali...
Bionde diverse tra loro, ognuna con il suo carattere, il suo colore e la sua freschezza più o meno pungente...Un'aperitivo cena presso il The Hub Hotel dove lo chef Sandro Mesiti aveva creato dei piatti per accompagnare ogni sorso di birra, dalla più chiara alla più ambrata.
Una location moderna, un'ambiente con luci soffuse, tanti volti tra cui alcuni nuovi(almeno per me), tanti sorrisi, numerosi saluti, buona musica live e fiumi di bollicine mediamente alcoliche a fare da cornice e ad accompagnare persino il dolce...
Eh si ho scritto bene: il dolce! Avreste mai pensato di degustare un brownies al cioccolato sorseggiando una birra?! Se la risposta è no sappiate che potreste ricredervi, soprattutto se la birra in questione ha un nome che è tutto un programma Na’ Tazzulella ‘e Café...Forse la mia birra preferita e forse anche perchè non avevo mai bevuto nulla di simile!
Ed ora il prossimo appuntamento con le mie "scappatelle" è per sabato...L'appuntamento è sotto il mandorlo e stavolta sono richieste scarpe comode(meglio se da trekking) e costume da bagno :-)!