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MILANO. Protesta degli allievi del Boccioni di Milano: sono al freddo, colpa della Provincia di Milano

Creato il 20 novembre 2014 da Agipapress
MILANO. Protesta degli allievi del Boccioni di Milano: sono al freddo, colpa della Provincia di Milano MILANO. Istituti al freddo, orari poco consoni, trasporti inadeguati: a pagare, ormai da mesi, sono gli studenti. 
Da due settimane i riscaldamenti dell'istituto U. Boccioni di Milano non funzionano. Ieri mattina i ragazzi hanno indetto uno sciopero generale, consentito dal preside Pietro Calascibetta, inscenando una protesta in piazzale Arduino. 
Ad essere responsabile della situazione di disagio è la Provincia di Milano, colpevole di aver tagliato i fondi destinati al riscaldamento scolastico. 
Alcuni ragazzi iscritti al Boccioni hanno voluto manifestare pubblicamente il loro disappunto. “Sono qui a manifestare perché è vergognoso che una scuola non possa garantire il funzionamento dei riscaldamenti a metà novembre e che ci sia una condizione della struttura pietosa, mentre le scuole private godono di fondi nettamente maggiori" ha sbottato Federica, dell'ultimo anno. “Sono particolarmente adirato perché in questo dannato paese lo Stato pretende tasse, ma i soldi per migliorare i servizi non ci sono mai – si è lamentato Davide anche lui dell’ultimo anno – visto che i soldi mancano anche a noi, dovremmo rifiutarci di pagare qualsiasi imposta”. “Quando mi sono iscritta in questa scuola, mi hanno avvisata che i termosifoni funzionavano raramente – ricorda Costanza del secondo anno – mi hanno raccontato di studenti costretti a sostenere le prove con il giubbotto per il freddo. Il preside naturalmente insisteva da tempo affinché venisse posto rimedio alla situazione, ma né la Provincia di Milano, né l'azienda erogatrice del servizio hanno saputo fornire una risposta. Quindi oggi, dopo essere rimasti al freddo per l’ennesima volta, tutti insieme ci siamo rifiutati di entrare". Sono stati i ragazzi stessi ad accertarsi della temperatura all’interno dell’edificio: ieri mattina non raggiungeva gli 11 gradi. “Non è giusto che questa scuola cada a pezzi per colpa di un’istituzione, la Provincia, che ci crede un branco di ignoranti e ritiene che il liceo artistico sia una scuola meno seria di altre" aggiunge Federico allievo di terzo anno. E se la Provincia di Milano risparmia sul riscaldamento, a Pavia invece si è tagliato sul trasporto pubblico. MILANO. Protesta degli allievi del Boccioni di Milano: sono al freddo, colpa della Provincia di Milano PMT ha cercato in tutti i modi di fronteggiare la situazione di disagio, modificando gli orari delle corse che partono da Pavia al termine dell'orario delle lezioni ma i rientri pomeridiani previsti dal presidente della Provincia Daniele Bosone e dalla sua giunta continuano a creare non pochi problemi.
Dopo la protesta #grandebellezza, che ha coinvolto l’intera città lo scorso ottobre, gli studenti pavesi continuano a chiedere a gran voce trasporti più adeguati e coinvolgimento nelle decisioni, opponendosi con forza alla settimana corta, recentemente introdotta dalla giunta provinciale.
A Giussago, per esempio, un comitato di genitori ha organizzato una raccolta firme per chiedere al sindaco Massimiliano Sacchi l’introduzione di una navetta che accompagni gli studenti delle superiori dal centro del paese a Stazione Certosa, dove potranno prendere il treno per raggiungere Pavia. 

I due pullman che arrivano in paese la mattina intorno alle 7, infatti, non riescono a trasportare tutti gli studenti che abitano a Giussago e nelle frazioni limitrofe.
a cura di Serena Baronchelli

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