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Milano-sanremo 2014: kristoff vincitore a sorpresa sotto la pioggia

Creato il 23 marzo 2014 da Postpopuli @PostPopuli
 

di Nicola Pucci

La Milano-Sanremo 2014, edizione numero 105 di una meravigliosa storia battezzata nel 1907 da Lucien Petit-Breton, aggiunge in albo d’oro il nome di un vincitore a sorpresa: Alexander Kristoff.

KRISTOFF MILANO SANREMO 2014: KRISTOFF VINCITORE A SORPRESA SOTTO LA PIOGGIA

Alexander Kristoff – da cyclingquotes.com

La chiamano “la classicissima di primavera, e ne ha ben donde. Il cielo alterna schiarite a pioggia battente, gli alberi in Riviera fioriscono e il vento persistente accompagna l’interminabile pedalata che dopo 294,5 chilometri, depennati dell’asperità della Pompeiana, porta i forzati della bicicletta a giocarsi la vittoria sul Lungomare Italo Calvino.

Il Passo del Turchino è posizionato troppo distante dal traguardo e non sono più i tempi di Coppi, od anche Chiappucci, quando la cavalcata da lontano non era un azzardo ma semplice routine ciclistica; i tre Capi, Mele, Cervo e Berta, oggi i passistoni manco se ne accorgono, ed allora la Cipressa, il ritorno sull’Aurelia e il Poggio definiscono anche stavolta chi andrà a giocarsi la vittoria e chi rimarrà tagliato fuori dai giochi.

Non c’è Boonen, impedito a partecipare da vicende personali, Ciolek è il campione uscente ma è l’altro crucco, Degenkolb, che capeggia la lista, ampia, dei candidati al successo. Insieme a Peter Sagan che qui dodici mesi orsono mandò giù il boccone amarissimo della piazza d’onore, forse Cavendish se si arrivasse in volata, Cancellara per la sparata dell’ultimo chilometro, Gilbert e Nibali per la stoccata sul Poggio.

Ma meteo-corsa è nemica, oggi 23 marzo anno del Signore 2014, e sconvolge le attese della vigilia. L’acqua cade in abbondanza dal chilometro quattro, quando sette temerari salutano il plotone e vanno all’avventura. Non hanno nomi importanti, Boem, Parrinello, Demaar, Barta, Haas, Bono e Tjallingii, ma il coraggio non manca ed acquisiscono undici minuti di vantaggio. In Riviera il freddo attanaglia i muscoli e il sogno dei garibaldini all’attacco si infrange, proprio quando sulla Cipressa esplode, fragorosa, la classe cristallina di Vincenzo Nibali che sulle pendenza più ostiche di Costarainera attacca deciso, agguanta Tjallingii e Demaar superstiti al comando, li salta netto e se ne va in fuga verso il Poggio. Il siciliano guadagna un vantaggio di 40secondi ma le squadre dei velocisti si organizzano, riducono il margine e sulle prime rampe del Poggio Nibali si spenge. Ci provano Battaglin e Rast, Gilbert e Paolini, ma nessuno ha dinamite nelle gambe per fare la differenza ed allora, inevitabile, la corsa di decide in volata dove prevale la potenza di Alexander Kristoff, ventiseienne norvegese dalla Katusha, che demolisce gli avversari. Cancellara è il primo dei battuti.



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