Milano, Spazio Oberdan: “David Bowie:artista universale”

Creato il 05 febbraio 2016 da Af68 @AntonioFalcone1

David Bowie (onda rock.it)

A Milano, presso Spazio Oberdan, da oggi, venerdì 5 e fino a giovedì 11 febbraio Fondazione Cineteca Italiana presenta David Bowie:artista universale, un omaggio cinematografico alla rockstar più eclettica del Novecento. La Cineteca celebra il suo talento a pochi giorni dalla prematura scomparsa avvenuta lo scorso 10 gennaio.
Per oltre quarant’anni David Bowie è stato centrale: musica, moda, design, grafica, segnando però con le sue interpretazioni anche alcune opere cinematografiche spesso ragguardevoli.
Ripercorrendo brevemente la carriera di Bowie, all’inizio degli anni Settanta lo vediamo celebrare il connubio fra pop art e glam rock, inventandosi l’alter ego Ziggy Stardust all’insegna dell’ambiguità sessuale.

(Wikipedia)

Nel periodo berlinese (1977-1979) Bowie sdogana la musica elettronica e d’ambiente, incarnando un algido personaggio: il Duca Bianco. La rassegna prevede alcune pellicole di culto come L’uomo che cadde sulla terra di Nicolas Roeg, il cui fascino poggia sull’androgino Bowie, anche autore della colonna sonora; Miriam si sveglia a mezzanotte, film horror di rara eleganza con musica colta mischiata al punk rock; Furyo, le cui musiche sono formate dallo stesso Bowie e dalla rockstar Sakamoto; Christiane F., Noi i ragazzi dello zoo di Berlino, storia vera di Christiane F., berlinese che diventò eroinomane a 13 anni, tratto da un libro ricavato da 45 ore di intervista a lei rivolta; Absolute Beginners, una tormentata storia d’amore (con musiche di Bowie, Sade e Ray Davies) sullo sfondo di conflitti razziali nei quartieri popolari di Londra nel 1958.

A completare la kermesse altri tre titoli: Gigolò, con la Dietrich al suo ultimo film; L’ultima tentazione di Cristo, il vangelo secondo Scorsese che ha scandalizzato il mondo; Basquiat, con Bowie che interpreta un notevole Andy Warhol, che narra di come il creolo Jean-Michel Basquiat, sconosciuto disegnatore di graffiti sui muri di Brooklyn, divenne negli anni ’80 il primo pittore non bianco che raggiunse il successo internazionale.
Due i documentari in cartellone: David Bowie – Sound and Vision di Rick Hull, che individua il trasformismo come l’autentico segno distintivo della sostanza artistica di Bowie, e David Bowie – Serious Moonlight, il film live dello show tenutosi il 12 settembre 1983 al Pacific National Exhibition Coliseum di Vancouver.
In programma anche un omaggio alla discendenza di Bowie con il thriller fantascientifico Moon, diretto dal figlio Duncan Jones, e il cortometraggio Oddity, omaggio al grande artista appena realizzato dalla redazione di Blob (Rai 3) con sequenze delle sue principali interpretazioni cinematografiche.

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Venerdì 5 febbraio, ore 21:00: Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence, 1983, Nagisa Ôshima, versione originale sottotitolata in italiano). Ore 21:00: Oddity (Cristiana Turchetti, Pino Roggero).
Sabato 6 febbraio, ore 17:00: Miriam si sveglia a mezzanotte (The Hunger, 1983, Tony Scott). Ore 21:15: L’uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth, 1976, Nicolas Roeg, versione originale sottotitolata in italiano). Domenica 7 febbraio, ore 19:00: Oddity (replica). David Bowie – Sound and Vision (Rick Hull, versione originale sottotitolata in italiano). Lunedì 8 febbraio, ore 17:30: Gigolò (Schöner Gigolo, Armer Gigolo, 1979, David Hemmings, versione originale sottotitolata in italiano). Ore 20:30: David Bowie – Serious Moonlight (autori vari).

Martedì 9 febbraio, ore 18:00: L’uomo che cadde sulla terra (replica). Ore 20:30: L’ultima tentazione di Cristo (The Last Temptation of Christ, 1988, Martin Scorsese, versione originale sottotitolata in italiano). Mercoledì 10 febbraio, ore 17:00: Absolute Beginners (Julien Temple, 1986). Ore 19:00: Radio On (Christopher Petit, 1979). Ore 21:15: Basquiat (Julian Schnabel, 1996). Giovedì 11 febbraio, ore 16:30: Christiane F. Noi i ragazzi dello zoo di Berlino (Christiane F.: Wir Kinder vom Bahnhof Zoo, 1981, Uli Edel). Ore 19:00: Moon (Duncan Jones, 2009, versione originale sottotitolata in italiano).


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