Milano, Spazio Oberdan: “Grande cinema in grande formato”

Creato il 30 aprile 2015 da Af68 @AntonioFalcone1

Sabato 2 e domenica 3 maggio a Milano, presso Spazio Oberdan (Viale Vittorio Veneto, 2), Fondazione Cineteca Italiana presenterà Grande cinema in grande formato, due appuntamenti con due grandi opere proposte nella versione in pellicola 70mm, il classico e intramontabile 2001: Odissea nello spazio del maestro Stanley Kubrick e l’ultimo capolavoro di Christopher Nolan, Interstellar. Due film nei quali i rispettivi registi hanno saputo utilizzare un genere assai frequentato dalla storia del cinema come la fantascienza, travalicandolo pur nel mantenimento delle caratteristiche essenziali, trasformando il viaggio nell’ignoto spazio profondo di galassie sconosciute in una immersione nelle non meno misteriose profondità della mente umana. Una visionarietà di eccezionale forza plastica, esaltata da un uso magistrale della colonna sonora, di cui la densità di immagine e suono garantita dal formato in 70mm restituisce tutta la stupefacente potenza.
2001:Odissea nello spazio rappresenta ancora oggi una esperienza visiva affascinante, un viaggio nello spazio che diviene immersione interiore alla scoperta del conoscibile e del trascendente, per affrontare temi complessi, catturando l’inconscio dello spettatore. Sceneggiato da Kubrick insieme allo scrittore Arthur C. Clarke, ispirandosi al racconto di questi, La sentinella (The Sentinel, 1948), il film vinse nel 1969 l’Oscar per gli effetti speciali visivi, tuttora stupefacenti, specie considerando la loro realizzazione in un periodo in cui la manipolazione delle immagini era ancora sperimentale.

Grande prevalenza delle immagini sul dialogo, commentate da splendide musiche (Johan Strauss jr., Richard Strauss, Gyorgi Ligeti, Aram Katchaturian), per una profonda allegoria dai toni filosofici e metafisici sull’evoluzione dell’uomo, le sue origini, le sue conquiste, la ricerca continua nel dare un significato alla sua esistenza, confidando in una Entità che lo sovrasta e lo ispira, ottenendo come unica risposta la necessità non spiegabile razionalmente di un eterno fluire dei cicli di nascita, morte e rinascita, per poi dover sempre fare i conti con se stesso e i propri limiti, pur con tutto lo scibile acquisito durante il cammino.
Interstellar (Oscar 2015 per i migliori effetti visivi) può essere visto come una moderna parabola sul destino dell’umanità, oltre che, circoscrivendone l’impatto all’interno della realtà americana, una rilettura del mito della frontiera.
Una riflessione sui nostri progressi, anche quelli presunti tali, e sulla potenzialità, a volte definita all’interno dell’eventualità, di varcare le Colonne d’Ercole dello scibile umano, estendendolo in ogni ambito dell’universo, così da acquisire e delimitare all’interno di quest’ultimo un estremo e tangibile significato col quale additare la nostra esistenza.

“2001: Odissea nello spazio”

La rincorsa verso qualsivoglia innovazione, materialmente labile in quanto destinata ad essere al più presto soppiantata da altre inedite e più performanti mirabilie tecnologiche, tende a farci dimenticare quel “qualcosa” che, per quanto banale possa apparire, compensa l’affannoso incedere quotidiano. Una particolare applicazione della legge di gravità, il cui epicentro verte quel sentimento capace di ricondurci alla nostra interiorità, L’amore che move il sole e le altre stelle, scaturente da un’Entità superiore che ci trascende e ci sovrasta, o, laicamente, personale proiezione di quanto si cela nel nostro animo, manifestata nell’intento di condividerlo con gli altri, quanti ci sono già vicino o che incontriamo lungo il cammino.
La ciclicità dello scorrere temporale, se opportunamente contrassegnata dalla rivalutazione di un’interiorità data per dispersa ed ora ritrovata in nome di un’emozione particolare, ma idonea a divenire universale, può rappresentare l’opportuna modalità per definire la nostra esistenza all’interno del cosmo.
Due pellicole capaci di esternare un’intima necessità, riscoprire la dimensione della nostra essenza più fragile e pura, propulsiva di un concreto progredire verso l’infinito e oltre.

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(fantascienza.com)

Sabato 2 maggio (ore 15.30 e ore 21): Interstellar – Edizione in 70 mm. Regia: Christopher Nolan. Sceneggiatura: C. Nolan, Jonathan Nolan. Interpreti: Matthew McConaughey, Anna Hathaway, Jessica Chastain, Bill Irwin, Michael Caine, John Lithgow. UK/USA, 2014, col., 168’.
Domenica 3 maggio (ore 18.45): 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) – Edizione in 70 mm. Regia: Stanley Kubrick. Sceneggiatura: A.C. Clarke, S. Kubrick,. Interpreti: Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter, Margaret Tyzack. UK/USA, 1968, col., 140’.

Informazioni: info@cinetecamilano.it / www.cinetecamilano.it


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