Una maxi evasione che, secondo gli inquirenti, si aggira tra gli 80 e i 100 milioni di euro. Le indagini, coordinate dai pm Laura Pedio e Gaetano Ruta, iniziano nel 2010 da una costola dell'inchiesta sullo scomparso re delle bonifiche Giuseppe Grossi. I pm ritengono di aver individuato nella 'Getracò una piattaforma che organizzava l'esportazione di capitali di società italiane in Paesi offshore attraverso false fatturazioni.
L'operazione, ribattezzata 'Sambucà e nata dalle rivelazioni dell'ex amministratrice del gruppo Raffaella Pacinotti (arrestata in Svizzera ed estradata in Italia), ha permesso di individuare 85 persone giuridiche presunte beneficiarie di fatture false che sarebbero state utilizzate per alleggerire il proprio carico fiscale e trasferire soldi all'estero.
Grazie ai documenti falsi, gli imprenditori sarebbero riusciti a portare all'estero ingenti flussi finanziari, ottenendo il duplice beneficio di risparmiare sulle imposte e di avere la possibilità di gestire le somme di denaro su conti esteri cifrati in Paesi in cui era garantita una rigida osservanza del segreto bancario.
Nel sistema evasivo risulterebbero coinvolti anche numerosi professionisti italiani, destinatari anch'essi di perquisizioni, che avrebbero consigliato ai propri clienti di rivolgersi alla fiduciaria svizzera.
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