A pagina 1, un ragazzo scambia convenevoli all’accettazione di una casa di riposo.
A pagina 2, il suddetto ragazzo apre la porta della camera del padre ultraottantenne: quest’ultimo è tutto impegnato a provarsi delle graziosissime culotte nere.
Eccheccazz- ehm. Volevo il dire. Il lettore rimane un po’ attonito. Il padre e il figlio, però, per niente. Non si scompongono.
E poi si fa avanti: blateramenti da anziano, si mette il mascara, il rossetto. Sono tutti sbavati e passati con mano tremolante, ma chissene importa, e gli altri inquilini del pensionato fissano le gambe nei collant che almeno avrebbero dovuto essere depilate, prima, ma chissene importa. Il vecchio passa un po’ di cipria e l’indifferenza quieta di un figlio.
La raccolta si apre così.
E così m’ha conquistata.
Imprevista, imprevedibile. Forte, originale, splendido modo di raccontare personaggi qualsiasi (cretini, che sono i “cristiani”, poveri cristi qualunque, uomini semplici che incontri per strada).
Fa ridere, tanto.
Lo scrittore tanto famoso e amato che un giorno per caso dice che il libro di Tal De’ Tali sconosciuto gli è piaciuto e tutto un tratto si ritrova, tra l’indifferenza, il sottile fastidio e lo stupore, persino sulla fascetta della riedizione di quel romanzo, a decantarlo come straordinario, sublime. Aveva solo detto che gli era piaciuto, così di passaggio, e ne ha decretato il successo. E ora si ritrova inseguito dal suo autore, che è ossessionato dal desiderio – sempre meno umile - di incontrarlo.
Fa ridere.
Di quella comicità con un fondo ampio e avvolgente di cinismo e malinconia. La comicità migliore, quella che mi piace di più.
Un uomo timoroso di impegnarsi arriva a sposare la propria ragazza quando scopre che questa sta per morire. Ma poi lei continua a vivere, non si decide a morire, diamine!
A volte più crudi e forti, a volte più ironici. Sempre apparentemente volteggianti leggerezza, anche quando i contenuti sono carichi di un’angoscia neppure troppo sottile.
Una scrittura bella e dei racconti che paiano racchiudere l’essenza del ritmo, una raccolta che stupisce e sembra mettere il lettore a parte di uno scherzo segreto con l’autore.
Che poi, anche loro due, siano (siamo) un po’ cretini è indubbio. Suvvia, siamo un po’ tutti solo dei poveri cristi.
(Si ringrazia La Lettrice Rampante per averla consigliata!)
Mille cretini
Quim Monzò
Edizione marcos y marcos
Collana gli alianti
160 pagine
14,50 euro
Traduzione dal catalano di Gina Maneri