Di norma le raccolte di racconti non sono il genere che va più di moda. Infatti molte case editrici non le pubblicano proprio. Io invece sono sempre stato un amante delle antologie (pur leggendo anche molti romanzi). Un racconto nasce da un’idea. Fulmineo. La cosa che mi ha fatto avvicinare a Mille passi controluce è stato, lo ammetto, il riferimento dell’autore a Irvine Welsh, uno dei miei scrittori preferiti, il quale ha infatti pubblicato molte raccolte di racconti.
Devo dire che il libro d’esordio di Valerio Baselli mi è piaciuto molto. Ad ogni racconto finito, avevo voglia di cominciare quello successivo. La raccolta conta dieci novelle, molto diverse tra loro per lunghezza, argomento e stile di scrittura.
Il mio preferito è “Penelope e il Lupo”, anche se ho molto apprezzato anche altri. A mio parere Baselli ha dato prova di saperci fare con la penna, specialmente per un autore così giovane. La prosa è fluida, mai scontata; i personaggi sono ben costruiti e tutti molto credibili. Il tema dei racconti è sicuramente la ricerca di qualcosa di meglio, per quanto difficile. Alcuni personaggi potrebbero farcela, altri invece vengono sopraffatti.
Un altro punto a favore dell’autore è la ricchezza delle forme stilistiche. Alcuni racconti sono crudi, violenti, diretti, senza speranza. Altri sono ironici e surreali. Altri ancora romantici.
A prescindere dalla tipologia (romanzo o antologia) è sempre difficile trovare un libro che ti coinvolga emozionalmente e che ti sorprenda. Io, personalmente, mi ci sono anche ritrovato in alcuni momenti. Mille passi controluce è un lavoro piuttosto complesso sotto molti punti di vista, ma comunque di facile lettura.
Direi un buon esordio.
- Autore: Valerio Baselli
- Editore: Cicorivolta Edizioni
- Anno: 2012
- Pagine: 152
- Formato: 14×21 cm, brossura
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