Mimosa Campironi – Una Giulietta dall’anima musicale

Creato il 04 agosto 2014 da Thefreak @TheFreak_ITA

Portare nuovamente in scena un’opera come Romeo e Giulietta può apparire un azzardo: cos’altro si può dire di Shakespeare che già non sia stato detto? Eppure, quando la regia di un tale classico viene affidata ad un mito come Gigi Proietti, ogni dubbio si dissolve e resta un’unica certezza: sarà uno spettacolo strabiliante. E così, nel bucolico contesto del Globe Theatre di Roma, all’interno di villa Borghese, vediamo che, se la storia è inizialmente ambientata al giorno d’oggi e gli amici di Romeo sono degli sfacciati rapper in abiti moderni, l’azione presto si sposta sul piano temporale shakesperiano e, a partire dal ballo in casa Capuleti, inizia la vera tragedia dell’autore inglese.

The Freak ha intervistato Giulietta, interpretata dalla bravissima Mimosa Campironi.

Descriviti a chi ancora non ti conosce.

Sono originaria di Milano, ma mi sono trasferita a Roma quando avevo 15 anni per seguire la mia passione che era la musica, decidendo di lasciare la mia famiglia perché pensavo fosse una città che potesse offrirmi più opportunità. Mentre studiavo al Conservatorio però, avevo tanta paura del pubblico, così mi consigliarono di frequentare un corso di recitazione. Ho iniziato a farlo ed ho avuto la fortuna di essere subito scelta per un film di Angelo Orlando, Sfiorarsi, così mentre la mattina affrontavo gli esami di maturità, di notte giravo il film.

Come sei venuta a conoscenza di questa versione di Romeo e Giulietta?

Ho sputo attraverso degli amici che avrebbero indetto il provino per questo spettacolo. Così ho affrontato diverse selezioni: la prima consisteva nel mandare via mail foto e curriculum, poi c’è stato un primo incontro via video nel quale abbiamo interpretato un monologo di Giulietta, quello in cui lei prende la fiala per fingere la sua morte, poi Proietti ci ha incontrato personalmente facendoci rifare lo stesso monologo. Quindi c’è stata la fase in cui hanno provato a mettere insieme le “coppie” di Romeo e Giulietta, e infine hanno deciso. La cosa divertente è stata che io, per interpretare questo ruolo, ho chiesto aiuto ad un amico attore, e lui mi ha messo in contatto con un altro ragazzo che avrebbe fatto il provino per la parte di Romeo (Matteo Vignati); il caso ha voluto che io e questo ragazzo provassimo insieme, fossimo convocati insieme e fossimo scelti insieme per interpretare i due protagonisti. In seguito abbiamo anche scoperto di essere nati nello stesso ospedale ad un giorno di distanza.

Scorrendo la tua biografia, si evince che non solo hai studiato canto e pianoforte al Conservatorio, ma che continui a coltivare queste tue passioni. Ti trovi più a tuo agio al cinema, a teatro o tra le note musicali?

Diciamo che sono cose molto diverse: si recita a servizio di un regista, di una storia che va oltre te, invece nella musica puoi scegliere cosa raccontare. A me piace molto suonare, anche se per 5 anni non sono riuscita a farlo perché avevo grande ansia del. Poi, in seguito ad una particolare circostanza, è scomparsa la paura, tanto che oggi mi trovo molto meglio nella dimensione musicale; è come se avessi una doppia anima, ad esempio in questo momento sto facendo Romeo e Giulietta, ma ho anche registrato delle puntate per Rai 5 in cui Aldo Nove leggeva dei grandi classici e io eseguivo le musiche.

Tra gli spettacoli ai quali hai preso parte, William Shakespeare è spesso presente: ami particolarmente questo autore?

Sì, da morire! In Shakespeare è già tutto scritto, tu devi solo divertirti. Sappiamo che Shakespeare aveva una sola compagnia con la quale portava in scena tutti gli spettacoli: al Globe si cerca di replicare questa esperienza, tanto che pian piano io sto facendo tante parti femminili negli spettacoli di Shakespeare, ora Giulietta, poi dal 22 agosto al 7 settembre prenderò parte a Molto rumore per nulla, dove interpreterò Ero.

Tra i primi lavori televisivi che ti hanno fatta conoscere al grande pubblico c’è stato Incantesimo: cosa ti ha lasciato questa esperienza?

Incantesimo è stato davvero determinante perché per 3 anni della mia vita, per tutto il giorno, io ho recitato nei panni di un’altra persona. Stare a contatto con attori di teatro del calibro di Paolo Ferrari è stata una grande scuola, infatti ho cominciato il Centro sperimentale di cinematografia ma non l’ho terminato, perché lavoravo su questo set. Inoltre lì ho anche trovato un compagno, quindi lavoro e vita privata si sono intrecciati.

Qual è il ruolo nel corso della tua carriera che più ti ha entusiasmato e quale quello che hai trovato più difficile?

I ruoli che più mi hanno divertita sono stati quelli di Giulietta e quello che ho interpretato nel film Amanda Knox: a dispetto della pesantezza di quest’ultima storia, mi sono trovata benissimo a recitare con la protagonista, Hayden Panettiere, un’attrice americana simpaticissima.
Invece il ruolo più faticoso emotivamente è stato un monologo che ho fatto con la regia di Francesco Apolloni, Prendimi con te, nel quale si raccontava la storia di una ragazzina palestinese di 17 anni che si fa saltare in aria: questa esperienza è stata molto formativa, anche se ne sono uscita molto provata, perché sono stata costretta ad affrontare cose che non si vorrebbero vedere, ma che esistono.

Hai lavorato con attori molto importanti come Elio Germano e Gigi Proietti: com’è stata l’esperienza al fianco di questi “mostri sacri”?

Nella mia esperienza ho imparato che più una persona è brava nel suo lavoro, più è semplice e più è facile lavorarci. Lavorare con Proietti è straordinario, perché lui sa tutto, ti insegna tutto e ti fa divertire con 1000 aneddoti. È come essere a casa.

“Il mio cuore, come il mare, non ha limiti e il mio amore è profondo quanto il mare: te a te ne concedo, più ne possiedo, perché l’uno e l’altro sono infiniti”: anche per te l’amore è questo?

Penso che questa frase si riferisca ad un amore ideale: quando una persona è innamorata, dà felicità ad un’altra persona, e questo non ha niente a che vedere col possesso. Più dai in amore, più sei felice di averlo dato perché l’altra persona è felice.

Quali sono le tue passioni, oltre al mondo dello spettacolo?

Adoro andare in giro col mio cane, andare al cinema a vedere film in 3d e cartoni animati, e mangiare dolci.

Ci sono attori o registi coi quali ti piacerebbe lavorare?

Tantissimi! Mi piacerebbe molto fare un film con Pedro Almodovar, perché lo sento vicino come cultura. Sarei davvero la donna più felice del mondo se potessi fare un film con lui!

Quali sono i tuoi progetti lavorativi per il futuro?

Ho registrato il mio primo disco da cantautrice attraverso una raccolta fondi su internet grazie al sostegno di tanta gente. Inoltre dal 3 al 13 ottobre debutterò al Teatro Vascello di Roma con un musical che si intitola 5 allegri ragazzi morti, tratto da un fumetto di Davide Toffolo.

In bocca al lupo, Mimosa!

Crepi. Grazie a Voi.

Di Ilaria Pocaforza.

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