Minerva riscopre i corti circuiti erotici targati Brass

Creato il 21 luglio 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Dodici diversi registi per una collezione di altrettanti filmati altamente sensuali che, girati alla fine degli anni Novanta, hanno l’eros come unico filo conduttore che li unisce e la benedizione del maestro del genere Tinto Brass, il quale ricopre anche il ruolo di presentatore dell’operazione e fa una breve apparizione in quasi ognuno di essi.

Riproposti da Minerva pictures in un cofanetto costituito da due dvd, sono i Corti circuiti erotici di Tinto Brass, le cui durate spaziano tra i venti e i trentacinque minuti, a eccezione di Giulia di Roy Stuart, che arriva a toccare addirittura l’ora e chiude il primo disco.

Con la compianta TinaSalon KittyAumont presente in una piccola parte, trattasi di un viaggio nel corpo e nel cuore di tanto innocenti quanto perverse modelle riprese da un fotografo tra Roma e Parigi; man mano che viene privilegiata una certa estetica da videoclip e si assiste ad amplessi che sfiorano (???) l’hard.

Ad aprire le danze, però, è Rapporti impropri di Massimiliano Zanin, che, con una sessualmente scatenata nipotina orfana destinata a portare scompiglio nella famiglia degli zii che hanno deciso di ospitarla, sfoggia uno spessore in fin dei conti non troppo distante da quello che caratterizza certi porno incestuosi di Andy Casanova.

Decisamente meglio (forse il migliore dei dodici) risulta Ultimo metrò di Andrea Prandstraller, che, facendo il verso al titolo di uno dei più noti lavori di François Truffaut, sfrutta abilmente inquadrature e montaggio al fine di generare non poca tensione nel mettere in scena un lungo gioco erotico intrapreso sotto la metropolitana da un uomo e una donna che effettua per lui uno spogliarello dalla banchina opposta.

Respiro quasi horror, invece, per il monologo eseguito – nel ristretto ambiente di un bagno – da Fiorella Rubino in SCTMV (sono come tu mi vuoi) di Francesco Dominedò, interamente giocato sui dettagli e che precede Fine settimana a Lecco di Silvia Rossi, che, tra una fellatio praticata ad una banana e una visione in vhs de Il danno di Louis Malle, vede la stessa regista alle prese con un rapporto lesbico sfociante in un finale a sorpresa.

Ma, come c’era da aspettarsi, la dozzina di short non dimentica di includere volti noti dell’universo brassiano; dalla Yuliya Mayarchuk di Tra(sgre)dire, che concede le proprie grazie all’universo onirico di Sogno di Nicolaj Pennestri, alla Francesca Nunzi che, proveniente dallo stesso film e da Monella, si trova invece a dover dare una mano (e non solo) al donatore di sperma Marco Di Stefano nel divertente La coccinella di Nello Pepe, evidentemente ispirato alla Commedia sexy.

Senza contare la Erika Saffo di Fermo posta Tinto Brass, sottoposta ad una particolare cura dal medico Antonio”er Mutanda”Zequila in Stringimi forte i polsi di Walter Martyn Cabell, e la Raffaella Ponzo di Fallo!, cameriera d’albergo impegnata a sedurre – spiata tramite monitor dal portiere del posto – moglie Diletta Gatti e marito Max Parodi (riportato nei credits come Mario), l’uno all’insaputa dell’altra, in Voyeur di Roberto Gandus.

Mentre Pascal Persiano e Sonia Topazio (oggi ufficio stampa dell’Ingv che ha fatto molto parlare di se) se la spassano allegramente all’insegna del tradimento in Benedetta trasgressione!, diretto da Enrico Bernard, e Massimo Di Felice concretizza in Quattro quello che, con tanto di momenti espliciti e transessuale coinvolto, non manifesta altro che il sapore di un rozzissimo prodotto hardcore amatoriale.

Insomma, ce ne è per tutti i gusti… sessuali!

Francesco Lomuscio


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