Supponiamo che Spotify non esista. Supponiamo che vi troviate nel negozio di dischi dietro casa e tra gli scaffali compaia la scritta “canzoni giocattolo”. Che decidiate di ascoltarne una, un po’ casualmente un po’ perché ha un titolo familiare. Una voce femminile delicata ma penetrante vi fa quasi dimenticare che si tratta di classici ormai ampiamente acquisiti nel nostro repertorio musicale e, pacatamente ma d’improvviso, vi trasporta in un’atmosfera folk, acustica e decisamente minimal.
Queste sono le Miniature.
Silvia Caracristi e Gabriele Pierro dal 2008 hanno iniziato a lavorare ad un’idea di cover in maniera collaterale ad un altro progetto. Da valvola di sfogo Miniature ha preso pian piano sempre più forma, fino all’uscita nel dicembre 2012 del disco che, sabato 28 settembre, hanno proposto live in Calzoleria insieme ad alcuni brani inediti di Silvia.
“Si tratta di un progetto di cover ma non ci consideriamo una cover band”. Per quanto ci tengano a sottolineare che una metodologia precisa non c’è perché la reinterpretazione nasce d’istinto, il primo passo è stato scegliere brani molto famosi “altrimenti il gioco non funziona!”. E una volta scelti i pezzi inizia la decostruzione. “Ci piace sgonfiare canzoni che erano molto pompose nell’originale e renderle in maniera molto più asciutta.Togliere quanto più possibile per arrivare all’osso”. La divisione delle linee melodiche porta a salvare l’anima dei brani che non vengono solo riprodotti in versione acustica ma reinventati, ricostruiti attraverso l’uso di strumenti molto particolari: strumenti giocattolo.
E anche se l’ovvia prima impressione è che il riff di “Final Countdown” e il punk rock dei Sex Pistolsnulla possano avere a che fare con uno xilofono e un toy piano, l’ascolto del disco ci rivela l’originale intuizione delle Miniature. Fisarmonica giocattolo, percussioni da bambino sorretti da una solida chitarra acustica e dall’ukulele sono perfino capaci di farci perdere di vista la melodia così come tutti la conosciamo.
Un gioco che si trasforma in un modo per trasmettere la propria maniera di suonare e che dà vita ad un disco dal sound abbastanza unitario, in cui le melodie di base che abbiamo ben precise nella mente si presentano come il negativo di uno scatto creativo e minimale al tempo stesso. Attraverso piccoli strumenti le Miniature dimostrano una forte sensibilità di percezione e, senza prendersi troppo sul serio, smontano e ricostruiscono un modello di sound lineare ed armonioso, dimostrandosi architetti del suono che giocano con i ritornelli più famosi per ricordarci che l’arte sta nell’essenziale.
Sito internet Le Miniature
A cura di Elisabetta Rapisarda
La Calzoleria
La Calzoleria apre il portoncino di via Prenestina 28 a The Freak. Il luogo dove per anni ha vissuto e lavorato uno dei migliori calzolai di Roma, da Aprile 2012 si è trasformato in un Circolo di promozione sociale. Un ambiente dal gusto retrò ma che ospita l’arte in tutte le sue forme, un luogo in cui assistere a rassegne di musica accompagnate da esposizioni di artisti emergenti, assaggiando birra o degustando del buon vino. Ma soprattutto, una volta aperto il portoncino, La Calzoleria si presenta da sola perché “ogni scarpa è una camminata, ogni camminata una diversa concezione del mondo”.
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