Le prime miniere di diamanti in Africa, risalgono al 1866, quando il figlio di un agricoltore olandese trovò un diamante da 22 carati in quello che oggi è chiamato Sudafrica, il primo diamante conosciuto scoperto sul continente. Tre anni dopo, a seguito del ritrovamento di un diamante da 83 carati, una moltitudine di minatori si riversarono in Sudafrica.
Le prime quattro miniere furono scavate nel 1871 nelle zone intorno al fiume Vaal. La più grande di queste miniere era Colesberg Kopje, soprannominata Big Hole, a Kimberly (Sudafrica). La ricchezza prodotta da queste miniere innescò un forte sviluppo industriale, con porti di spedizione moderni e nuove reti di comunicazione. La maggior parte dell’impero diamantifero dell’Africa era sotto il controllo dalla De Beers, che controllò il flusso e i prezzi del mercato dei diamanti per gran parte del 20° secolo.
Oggi il mercato è cambiato e le maggiori società del mondo sono la De Beers, la Anglo American (azionista dell’85% della De Beers), la Rio Tinto e la Alrosa. Quest’ultima è una società russa che controlla circa il 25% del mercato globale dei diamanti.
Anche se l’Africa rimane il centro della produzione diamantifera mondiale, la Russia sta insidiandone il primato, soprattutto dopo l’annuncio dell’esistenza di una un enorme miniera di diamanti sul proprio territorio (Scoperto in Siberia il più grande deposito di diamanti del mondo).