E' un Veneto un po' diverso, più nascosto ma certo non meno intrigante e meraviglioso quello che proponiamo di scoprire in questa sorta di miniguida. Un viaggio nuovo attraverso un territorio di grande valore ed unicità all'interno del quale si trova la denominazione Conegliano Valdobbiadene DOCG, distretto eletto a 'Città europea del vino 2016'.
I due percorsi, pensati sia per essere realizzati in un'unica giornata, sia per coprire un intero weekend, si snodano toccando città e piccoli centri di pianura ricchi di storia e tradizione, attraversando le fasce collinari della denominazione DOCG che ospitano le distese dei celebri vigneti del prosecco, piccole tenute ma anche cantine di maggiore estensione, procedendo verso ovest lambendo la Pedemontana tra Vittorio Veneto, il Pian del Montello e il comprensorio dei Colli Asolani, o interessando piccoli centri della pianura veneta ricchi di storia e cultura all'interno del territorio d'elezione del vino Raboso.
ITINERARIO 1 – Conegliano – Vittorio Veneto – Cison di Valmarino – Valdobbiadene - Asolo
Il primo itinerario si estende per circa 60 Km partendo dalla pianura, Conegliano, per continuare verso nord toccando Vittorio Veneto salendo poi a sfiorare la Pedemontana (Laghi di Revine, Cison di Valmarino, Rolle) proseguendo tra le incantevoli colline di Valdobbiadene e infine attraverso il Pian del Montello terminare ad Asolo.
Prosecco Privée – prima colazione
Per iniziare bene la giornata l'ideale è fare una colazione ricca e naturale, meglio se con prodotti provenienti direttamente dal territorio veneto. Da Prosecco Privée si trovano gustose marmellate, cremosissimi yogurt confezionati da tenute agricole locali e centrifughe di verdura e frutta fresca.
Prosecco Privée è un locale fuori dall'ordinario, unico nel suo genere, che mira ad esaltare il territorio di Conegliano-Valdobbiadene. L'esclusività si esprime nella possibilità di vivere esperienze sensoriali uniche che permettono di conoscere e apprezzare l'eccellenza del Prosecco DOCG e delle migliori materie prime di quest'area.
Vittorio Veneto: Serravalle, Castrum, Museo della Grande Guerra, Palazzo Minucci (casa di Camillo De Carlo la spia della grande guerra)
Lasciando Conegliano e proseguendo verso nord, si raggiunge Vittorio Veneto, luogo famoso per l'omonima battaglia durante la prima guerra mondiale. La città nasce dall'unione, nel 1866, dei due antichi comuni di Serravalle e Ceneda.
Da vivere in giornata o un intero weekend, due proposte di itinerari L'antico borgo di Serravalle, gioiello del panorama veneto, ospita il Castrum, castello che per tutto il Medioevo fungeva da fulcro attorno al quale sorgeva la città di Serravalle. Oggi, l'ampio giardino ospita un festival culturale nel periodo estivo e una delle torri è adibita a Bed and Breakfast.
A Serravalle si trova anche Palazzo Minucci, che ha successivamente cambiato il suo nome in Palazzo De Carlo in onore della prima spia d'Italia. L'edificio, casa dello 007 Camillo De Carlo, oggi è aperto al pubblico e accoglie numerosi oggetti di gusto esotico raccolti nei suoi viaggi. Dall'interno è possibile anche accedere alla Cappella palatina in stile barocco dedicata alla Santa Croce.
Ceneda custodisce invece il Museo della Battaglia. Una mostra allestita in tre piani, ognuno con un tema che permette di riscoprire un percorso unico attraverso video, oggetti, fotografie ed effetti sonori, visivi e olfattivi che fanno rivivere la realtà della trincea.
Area Cozzuolo/Perdonanze – Tenuta San Mor – eventuale sosta per degustazione
Dirigendosi verso la strada delle Perdonanze troviamo Tenuta San Mor che nasce nella zona di Cozzuolo e prende il nome da San Mauro, santo cui un tempo era dedicata una chiesetta. L'intera area è pervasa da un alone di spiritualità e le viti vengono coltivate nella maniera più naturale possibile. Tradizione del luogo prevede un gelso all'inizio di ogni filare, solerte guardiano della salute delle viti.
Revine Lago – Laghi di Revine – Pian de le Femene
Lasciando Cozzuolo e proseguendo verso Follina si può sostare a Revine, dove si trovano due pittoreschi e caratteristici laghi glaciali, nati dal ritiro del grande ghiacciaio del Piave. I due grandi specchi d'acqua sono circondati da canneti e in estate ospitano meravigliose ninfee.
Originariamente i due laghi erano uniti e formavano un unico grande bacino, oggi diviso da una zona paludosa e messi in comunicazione dal canale delle barche.
Cison di Valmarino , borgo, Via dei Mulini (trekking a piedi), Bosco delle Penne Mozze.
Poco distante dai laghi un altro interessante comune, inserito tra "i borghi più belli d'Italia" è Cison di Valmarino. Il paesino, caratterizzato da un paesaggio di rara bellezza, è davvero vitale; ospita infatti molte manifestazioni culturali tra l'accoglienza della gente e la genuinità ed esclusività dei prodotti tipici locali nel nome della profonda tradizione.
Da Cison parte la Via dei Mulini, nota in passato appunto per la presenza di una serie di mulini alimentati da un sistema idraulico che deviava le acque del torrente Rujo. Oggi, è centro di manifestazioni di artigianato e porta fino al Bosco delle Penne Mozze.
Il Bosco delle Penne Mozze è un luogo suggestivo ed emozionante nel cuore delle Prealpi Trevigiane. Si tratta di una sorta di "memoriale sparso" dove sono state collocate in mezzo agli alberi, le lapidi che ricordano tutti gli Alpini della provincia di Treviso caduti durante le guerre del '900. L'idea nacque nel 1968 dalla mente di Mario Altarui, un alpino del luogo, ed i lavori terminarono nel 1972 in occasione del centenario della fondazione degli Alpini.
Ogni anno il Bosco delle Penne Mozze si è arricchito di nuove stele e monumenti, tanto che oggi si possono leggere 2448 nomi di alpini morti nella Grande Guerra o in conflitti successivi, come le guerre coloniali fasciste o la Seconda Guerra Mondiale. Lungo il percorso si possono incontrare la statua della "Madonna delle Penne Mozze", il "Cristo delle Penne Mozze" e numerosi cippi e targhe dedicate anche ad altre sezioni alpine italiane, rendendo così questo monumento un luogo di ricordo non solo locale, ma nazionale.
Rolle (1° borgo Punto FAI italiano)
Scendendo un po' si può arrivare a Rolle, frazione di Cison di Valmarino, importante in quanto Primo Borgo italiano tutelato dal FAI. È un luogo incantevole con vigneti terrazzati e per questo è stato ricordato nelle poesie di Andrea Zanzotto con l'appellativo di "cartolina inviata dagli dei".
Valdobbiadene – cuore della denominazione prosecco DOCG – area del Cartizze
Proseguendo verso ovest si giunge a Valdobbiadene, il cuore del prosecco DOCG. In questa zona troviamo un vigneto particolare di 107 ettari divisi tra le zone di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, dove nasce il celebre Cartizze, ovvero il cru del Prosecco.
Col Vetoraz – sosta con visita alla nuova cantina e degustazione
Sulla collina del Cartizze si trova la cantina Col Vetoraz, unica per posizione (a quasi 400 mt slm) e qualità. Qui, la famiglia Miotto si insediò nel 1838 sviluppando la coltivazione di Prosecco e Cartizze. Nel 1993 il discendente Francesco Miotto, insieme all'agronomo Paolo De Bortoli e all'enologo Loris Dall'Acqua, ha dato vita all'azienda Col Vetoraz. In soli 20 anni i tre soci hanno registrato una crescita significativa grazie alla produzione del Valdobbiadene Docg di altissimo livello, è infatti considerato il punto di riferimento qualitativo per il territorio e garanzia di eccellenza dalla prima all'ultima bottiglia.
Pranzo
In mezzo a questi straordinari paesaggi l'ideale è fermarsi a pranzo alla Trattoria "Alla Cima" immersa nel cuore di produzione del prosecco DOCG. Da 42 anni, cura e passione guidano lo chef nella realizzazione di piatti che prediligono la tipicità classiche rivisitate sempre nel rispetto dei prodotti esclusivi del territorio.
Giro delle chiesette – verso Pianezze
Seguendo la strada verso Pianezze, troverete delle chiesette molto caratteristiche. Consigliamo di visitare la piccola chiesa di Sant'Alberto che domina e protegge i vigneti di Valdobbiadene meta ogni anno per le genti della vallata, in occasione della festa del Santo, per scongiurare la siccità con la benedizione dell'acqua. Oppure la chiesetta di San Gregorio dedicata al grande riformatore della Chiesa e patrono di Valdobbiadene, unica struttura seicentesca rimasta sul territorio, utilizzata spesso per grandi celebrazioni e conferenze grazie alla sua particolare acustica.
Pian del Montello
Lasciando Valdobbiadene e dirigendosi verso Cornuda, lungo la strada si può godere della meravigliosa vista del Montello. Il singolare rilievo, caratteristico per la sua terra rossa, come dice il nome non è una vera e propria collina, ma l'altezza modesta non lo rende nemmeno una vera e propria montagna.
Villa di Maser visita villa e Azienda Agricola di Diamante Luling Buschetti (patrimonio Unesco)
A Cornuda si trova Villa di Maser, uno dei capolavori di Andrea Palladio e conserva all'interno alcuni affreschi di Paolo Veronese. Patrimonio dell'UNESCO, si trova al centro di un'azienda agricola molto fiorente che produce vini di grande pregio. Nonostante sia visitabile conserva il fascino della villa abitata dai proprietari conservando una bellezza straordinaria e donando una magica atmosfera in ogni stagione.
Possagno
La città culla del Canova vale una visita sia alle splendide architetture del Tempio Canoviano e della Gipsoteca - Museo Canoviano sia per ammirare le opere del celebre scultore veneto nell'ambito delle mostre temporanee 'Venere nelle terre di Antonio Canova' e 'Antonio Canova, l'arte violata nella Grande Guerra'.
Asolo – cena da Locanda Baggio
Per chiudere in bellezza questo percorso tra paesaggi e scoperte uniche, l'ideale è cenare da Locanda Baggio. Situato tra le colline di Monfumo a un passo da Asolo, centro storico tra i più suggestivi d'Italia, il ristorante offre piatti connubio di colori e sapori unici, realizzati con i migliori ingredienti selezionati appositamente dallo chef tra le proposte del territorio con una particolare attenzione verso quelle meno conosciute ma altrettanto invitanti.
ITINERARIO 2 - San Biagio di Callalta – Oderzo – Ormelle - San Polo di Piave – Tezze di Piave – Conegliano
Il secondo percorso copre una distanza di 50 chilometri, collegando diverse destinazioni di grande interesse storico e paesaggistico tutte situate in quella parte della pianura trevigiana che é territorio d'elezione del vino Raboso.
Museo La Bella Radio
La strada verso Oderzo, prima del Piave porta a Rovarè, località di San Biagio di Callalta. Qui troviamo il museo La Bella Radio che accoglie oltre 800 esemplari di radio d'epoca risalenti agli anni tra il 1925 e il 1960. Il museo, che per gli appassionati rappresenta una vera chicca, contiene radio e transistor di produzione italiana, francese, tedesca e dell'Est europeo.
Oderzo
Cittadina dal centro storico molto caratteristico che offre fori romani. I resti comprendono un complesso forense di età augustea e di una grande domus. Piazza Grande è la piazza principale di Oderzo famosa per la sua forma a palcoscenico. Caratteristica è la Meridiana presente nella parte ovest. Si dice sia la più grande d'Italia e funge da calendario grazie all'ombra tracciata dal pinnacolo del Duomo ogni giorno alle ore 12.
A Colfrancui, località di Oderzo, si trova la Mutera, una piccola collina artificiale di origine paleoveneta. Un tempo veniva usata come osservatorio astronomico. Alcuni scavi hanno scoperto inoltre la presenza dello scheletro di un cavallo e di alcuni frammenti di vasi decorati.
Per la sosta del pranzo proponiamo il Ristorante e Lounge Bar Gellivs, connubio di cultura e gusto.
Situato in un castello medievale e circondati dagli antichi ritrovamenti archeologici che gli ospiti possono curiosamente ammirare da seduti grazie all'apposita pavimentazione trasparente. Qui si gustano piatti eccellenti e ricercati che variano a seconda della stagione e della fantasia dello chef.
Gli abbinamenti insoliti creano gusti raffinati e di classe.
Ormelle – Tempio dei Templari
Nel pomeriggio è possibile visitare una vera e propria perla dell'architettura religiosa, la Chiesa dei Templari di Ormelle. È parte di una magione ed era luogo di amministrazione delle terre dell'ordine. Considerata la vicinanza a due strade principali e al corso d'acqua la Lia, si pensa fosse luogo di ristoro per coloro che andavano in pellegrinaggio ai santi Pietro e Paolo a Roma. Dal portico della chiesa si può vedere la distesa rurale da un lato e la sinuosità del fiume dall'altro, e ci si rende conto di come architettura e paesaggio siano un tutt'uno sempre e comunque circondati da un silenzio irreale e quasi ancestrale.
San Polo di Piave – Chiesetta di San Giorgio
Proseguendo in direzione San Polo è possibile fermarsi alla Chiesa di San Giorgio immersa tra vigneti e campi coltivati. Famosa per i suoi affreschi risalenti al '400, l'ultima cena vede tra il cibo in tavola anche dei gamberi, cosa insolita, ma che ha dato il nome anche al noto ristorante Gambrinus di San Polo.
Tezze di Piave - Borgo Malanotte
Centro storico del Veneto rimasto integro per oltre 300 anni, il pittoresco Borgo Malanotte si trova a Tezze di Piave. Le case rurali che lo compongono ospitano diverse manifestazioni durante l'anno, degustazioni, rievocazioni della Grande Guerra ed eventi che fanno rivivere gli antichi mestieri. Il centro ospitava fabbri, falegnami, granai e abitazioni dei cotoni.
Cantina Bonotto delle Tezze
A Tezze di Piave è possibile sostare alla cantina Bonotto Delle Tezze, molto conosciuta per il vino Raboso del Piave. La famiglia Bonotto svolge questo lavoro da almeno seicento anni nella sede di Borgo di Mezzo. Per entrare in cantina si passa per il "cortivo" tipico della campagna trevigiana del XVI° secolo composto da una doppia fila di edifici che racchiudevano gli elementi caratteristici del tempo come la cantina, la stalla, il pozzo, la colombaia. Elementi che ancora oggi si ritrovano nella sede dell'azienda vinicola. Qui potrete degustare tra gli altri, il famoso rosso "Malanotte del Piave DOCG", le cui uve vengono raccolte nel tardo autunno, spesso con lo sfondo della neve sulle vicine Dolomiti. Il terreno è profondo, riscaldato dai sassi che affiorano. Una parte di esse viene messa ad appassire tra le travi del vecchio granaio e pigiata dopo l'inverno. Macerazioni tradizionali con follature manuali per tre settimane. Ventiquattro mesi di legno per un affinamento paziente e rispettoso.
Conegliano
Lasciando Tezze, l'ideale è visitare l'altra città culla del prosecco, Conegliano. Luogo di nascita di Giambattista Cima e sede della più antica scuola enologica d'Europa, la città è ricca di palazzi e monumenti storici. Cuore della città è via XX Settembre, anticamente denominata Contrada Grande che si snoda dalla Fontana dei Cavalli rappresentante il Dio Nettuno, fino a Porta Monticano o Porta Leone, importante per la difesa della fortezza.
Lungo la via troviamo la famosa Sala dei Battuti, sede di un'antica confraternita di origine umbra insediatasi a Conegliano e che ha permesso la costruzione del Duomo. L'unicità della sala è data dagli straordinari affreschi realizzati principalmente da Francesco da Milano, risalenti al XVI secolo.
In Viale Gorizia si trova l'antico cimitero ebraico lasciato nel 1886 dopo la disposizione comunale di allontanare tutti i cimiteri nella zona di San Giuseppe. Le lapidi sono circa 140 e sono rivolte ad est in direzione di Gerusalemme.
Aperitivo da Prosecco Privée
Da Prosecco Privée è possibile vivere un'esperienza sensoriale unica degustando il meglio della produzione di Prosecco DOCG. L'esaltazione delle bollicine è rafforzata e accompagnata da piatti tipici realizzati con materie prime selezionate dal territorio stesso. Il locale è il luogo ideale per un aperitivo esclusivo e ricercato.
Cena da Ristorante e Bistrot Revolution
Il ristorante Revolution è una vera e propria rivoluzione per Conegliano. A due passi dal centro storico, ha l'aria di un bistrò e l'accogliente ed esclusiva location richiama l'atmosfera dei migliori locali anglosassoni. Grazie all'alta qualità delle materie prime offre piatti unici ideali per break veloci ma anche per cenette sfiziose accompagnati da una selezione di vini o birre personalmente selezionati dal titolare.