Forte piuttosto di una trama estremamente "elastica", la potenza di personaggi come Ryoma (il buono, per modo di dire), Hayato (il cattivo, nel senso di psicopatico), e Benkei (il brutto, innegabilmente) qui è libera di arrivare a livelli pressoché archetipici, così come ormai archetipici sono i robottoni che popolano gli episodi, veri e propri residuati bellici che però hanno alle loro spalle tutto il carisma della storia e della tradizione.
E in effetti la serie diventa debole solo quando cerca di introdurre, in modo estremamente forzato, un nuovo trio di protagonisti/bambini/minchioni a uso e consumo delle nuove (all'epoca) generazioni, ormai perdutamente carpite dall'opera di Anno.
Per tutto il resto del tempo però, e non è poco, Shin Getter Robot - The Last Day è puro distillato di robottone anni 70/80 - anche nel doppiaggio italiano, di altissima qualità e con tanto di particina per Pannofino/Ferretti - oltre che di follia tipicamente nagaiana/ishikawaiana: assolutamente da non perdere.
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