Il regista non è mai riuscito a trovare, per l'uomo pipistrello, quell'equilibrio tra cruda verosimiglianza e credibile farsa perfettamente centrato, ad esempio, col Joker, ma a conti fatti presente anche in tutti gli altri personaggi della saga, da Bane al commissario Gordon, da Alfred a Catwoman. È proprio col pipistrellone che, in un modo o nell'altro, c'è sempre qualcosa che non va e che ammazza la sospensione dell'incredulità.
A compensare tutto ciò nel primo episodio c'erano la novità, una prima parte molto evocativa, e la consistenza del tutto. Nel secondo c'era il Joker che la faceva da padrone. A questo terzo appuntamento, invece, il re si è presentato indiscutibilmente nudo e, benché la bravura di Nolan (coadiuvata dall'immensa colonna sonora di Hans Zimmer) emerga comunque prepotente nella potenza visiva di tante scene - a partire dall'incredibile sequenza iniziale - alla fine si rimane comunque un po' a bocca asciutta.
In definitiva, una conclusione degna, ma non memorabile, per una trilogia che fino all'ultimo non ha saputo definire in maniera pienamente convincente il suo protagonista e, di conseguenza, tutti i suoi toni.
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