Nella seconda parte si riprende un po' fiato, ma si perde anche un po' il ritmo. In ogni caso, i temi buttati sul piatto sono tanti, e tutti interessanti: dal rapporto tra l'uomo e la tecnologia, al fine ultimo della vita e del vivere. La loro trattazione è profonda, ma al tempo stesso agile.
Le scene d'azione, nonostante l'abbondanza di shaky cam e lens flare, sono comunque ben dirette, e hanno retto bene il passare degli anni. Per il resto, la regia è solida, e si concede anche qualche virtuosismo qui e là.
Il punto più debole forse sono i personaggi: da un lato, in tre ore non è che si possa sviluppare molto più di una collezione di stereotipi più o meno carismatici, e dall'altro, la scala degli eventi e la complessità delle tematiche affrontate hanno giustamente il sopravvento sui singoli.
Comunque sia, serie promossa. Nei prossimi giorni si procederà con la visione degli episodi regolari, con la carica di curiosità tipica della sorpresa che ha colpito molto, molto positivamente...
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