C'è poi tutto il contorno: la graficona (apprezzabile anche dal punto di vista artistico), il sonoro d'atmosfera, il looting selvaggio, e gli elementi freemium e social che, per una volta, non disturbano. Tutto funziona a meraviglia, perché tutto gira intorno ad un gameplay di base coinvolgente, riuscito e azzeccato, arricchendolo e completandolo. Perfino la trama, nella sua semplicità, ha comunque un che di minimalistica perfezione.
E ogni battaglia, contro questi nemici sempre esageratamente enormi, apparentemente indistruttibili, è una piccola, esaltante coreografia, che si consuma in poche decine di concitati ed elettrizzanti secondi. Insomma, Infinity Blade II è la dimostrazione che le idiosincrasie casual e freemium possono convivere con un gameplay significativo, che non si riduca a cliccare e aspettare: un esempio che si spera faccia scuola...
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