A.T.Wayne|Les Flaneurs | 56 pp. | €2,99 “Le Cronache di Teseo” è una serie di sei racconti brevi che descrivono il mitologico viaggio dell’eroe greco da Trezene ad Atene e il celeberrimo episodio che vede il figlio di Etra confrontarsi con il minotauro, il tutto riproposto in chiave fantasy. Elementi tipici e atipici del genere quali incantesimi, evocazioni, pozioni, creature fantastiche della mitologia greca, ebraica e del folklore italiano non alterano i connotati della struttura del mito greco: gli Dei, i loro capricci e i giochi di potere conservano sempre un ruolo predominante e il Fato continua a essere un’entità cui è inutile sottrarsi. Tuttavia, contrariamente al canonico eroe greco, il protagonista presentato in questa raccolta ha necessità di maturare come uomo e come guerriero per ogni fatica superata ed è questo il suo più grande punto di forza, nonché ciò che gli permette di valicare i limiti del tempo e dello spazio e di giungere fino al lettore del nostro secolo per toccarlo nel profondo.
Con uno stile semplice e fluido, il mito greco di Teseo viene raccontato sotto un'altra luce arricchendosi di elementi fantasy e innovativi tra cui la conoscenza delle arti magiche e l'utilizzo di incantesimi atti a sbaragliare i più acerrimi nemici e a superare le prove imposte durante il viaggio verso Atene. Il racconto si snoda raccontando il viaggio di Teseo, uno dei personaggi più conosciuti della letteratura greca, e le svariate prove che come uomo, stregone, guerriero, si trova ad affrontare utilizzando le proprie capacità e invocando l'aiuto degli Dei che sempre svolgono un ruolo fondamentale. Forza, conoscenza, abilità nella spada e nell'utilizzo di incantesimi recitando versi e tracciando simboli, sono gli elementi di spicco del personaggio greco. Particolari e degni di attenzione sono gli indovinelli disseminati nei vari capitoli che mostrano, insieme al corretto utilizzo di epiteti, simbologia e località, una buona conoscenza della cultura greca e dei suoi eroi.
“La Terra mi partorì per sesto donandomi voce e cuore potente, un genio secondo solo a Efesto: guardo dall’alto l’altra gente. Il fuoco è la mia dimora donatami da colui che sconfisse chi i figli divora; sangue che nessuno rese cieco, resto l’unico creditore del Dio tonante e bieco. Dunque: qual è il mio nome?”
Il romanzo si presta a una lettura veloce e leggera, senza troppi orpelli, senza troppe pretese se non quella di raccontare una storia antica millenni ma con un sapore nuovo. Tuttavia avrei preferito qualche evento-chiave più sorprendente e ricco di suspence, magari dilungandosi maggiormente su qualche prova affrontata o incentrandosi sulla personalità di Teseo. Rimane comunque una piacevole raccolta di racconti indirizzata a un pubblico di ragazzi che magari, come è avvenuto per Percy Jackson, troveranno qualche motivo in più per approfondire anche solo frammenti della cultura ellenica.
VOTO:
Voi lo avete letto? Che ne pensate?