Ci sono filmati che, a prima vista, appaiono vuoti, scarni, almeno per quanto concerne l'impatto visivo e i cosiddetti effetti speciali. Ma una cosa che ho imparato da quando ho conosciuto la passione per i cortometraggi è che spesso le cose non sono come sembrano, o perlomeno nascondono un lato che non necessita di tanti fronzoli per colpire. Per questo ottavo appuntamento con la rassegna dedicata all'horror, vi voglio proporre questo The ten steps, che fa della psicologia e dei dialoghi ben costruiti il proprio punto di forza.
I premi vinti da questo corto sono imbarazzanti, così come la lista dei concorsi a cui ha partecipato (vi invito a dare un'occhiata alla pagina di vimeo per la lista completa). Certo, se fossi un regista e volessi confrontarmi con altri, subirei una sorta di timore reverenziale Nei confronti di questi ragazzi, che sanno fare il loro lavoro e lo hanno dimostrato ampiamente e meritano ogni stilla di complimenti per il loro operato. In questo filmato sono presenti tutti i canoni classici dell'horror: una famiglia appena trasferita, una ragazza sola in casa con il fratellino, un cellulare e un blackout che coglie impreparati. Il resto lo lascio a voi. Come al solito vi esorto a lasciare un commento, sia abbiate o meno gradito, e vi ricordo che mancano solo due appuntamenti al termine. Stay tuned!