Mio figlio scrive male: sviluppare la manualità.

Da Educareibambini

Mio figlio scrive male”. Questo è un problema molto diffuso e che ho sentito spesso da genitori preoccupati.

Se ci pensi, d’altronde, la manualità si acquista con la crescita. Osservando tuo figlio fin da neonato hai sicuramente notato che le sue capacità di afferrare e maneggiare un oggetto sono piuttosto limitate. L’abilità per riuscire a tenere in mano e utilizzare in modo corretto un qualunque strumento matura con il passare del tempo.

Devi sapere che scrivere male è un problema di manualità che può migliorare nel corso del tempo, se sai come fare.

Per facilitare questo apprendimento ci sono esercizi ben congegnati che hanno lo scopo di aiutare a sviluppare la manualità. Eccone alcuni:

Mangiare con le mani! Un ottimo esercizio per sviluppare la manualità di tuo figlio.

Hai letto bene! Quando tuo figlio, sul seggiolone, vuole a tutti i costi mangiare da solo e con le mani, non pensare all’educazione a tavola, ci sarà tempo per quello; lascialo fare, in questo modo lo aiuterai a sviluppare la sua manualità e a ridurre la possibilità che possa scrivere male in futuro.

Mangiare con le mani è un lavoro molto sofisticato per lui e se gli viene impedito bisognerà aspettare che il piccolo frequenti la scuola materna e che inizi a giocare con le paste modellabili per sviluppare altrettanta manualità.

Per aiutarlo, quindi, la cosa più semplice è proprio quella di dargli questa opportunità, inoltre, mangiare con le mani, gli permetterà di usare per il pranzo dei tempi adeguati ai suoi ritmi fisiologici.

Mangiando con le mani sarà costretto a ruotare il polso. Questa rotazione del polso, necessaria per afferrare il cibo, è, di fatto, lo stesso movimento che gli servirà più avanti quando dovrà impugnare e usare matite e pennarelli.

Lasciare che tuo figlio mangi con le mani non vuol dire necessariamente avere un bimbo maleducato, ma semplicemente avere un bimbo che avrà maturato una migliore manualità quando finalmente comincerà a usare le posate e, più avanti, colori e penne.

Mangiare con le mani per il piccolo è un grosso lavoro. Deve guardare da vicino, mentre la mano impara a perfezionare i suoi movimenti. Prima userà la cosiddetta presa palmare, poi inizierà a usare le dita e, infine, imparerà ad usare il pollice e l’indice.

L’uso pollice-indice è un movimento unico e ci vuole del tempo prima che venga acquisito correttamente. Si chiama opposizione corticale proprio perché non è un movimento automatico, ma deve essere comandato dal cervello.

Questa opposizione pollice-indice deve essere comandata da una parte del cervello che solo noi esseri umani possediamo e che ci distingue dalle scimmie.

Se tuo figlio scrive male, fallo scavare!

Puoi fornire a tuo figlio occasioni per utilizzare le mani soprattutto attraverso il gioco. Scavare nella terra è l’attività di sviluppo della manualità migliore che ci sia. È la più efficace perché quando si scava, si agisce in due ambiti: si stimola il tatto e il tatto stimola il movimento.

Nella scuola dell’infanzia molte maestre provano a stimolare la manualità usando le paste modellabili, cosa encomiabile, ma bisogna essere coscienti che quest’esercizio non è efficace per tutti.

Funziona molto bene per alcuni bimbi, ma non ha alcun effetto su quelli che non hanno ancora sviluppato la muscolatura e la mobilità del braccio.

Se si osserva correre questi bimbi che hanno difficoltà con le paste modellabili, sarà subito evidente che hanno un pessimo controllo dei loro arti superiori.

I bambini sotto i tre anni non sono ancora in grado di impugnare correttamente una matita o un pastello. L’immaturità nella presa deriva appunto dallo sviluppo motorio in piena fase di evoluzione che lentamente si perfeziona.

Quando cominciano a frequentare la scuola materna, però, dovrebbero ormai avere gli strumenti necessari per raffinare quest’abilità. È compito degli insegnanti quello di correggere la loro presa: prima si corregge l’errore, più facile e veloce sarà l’apprendimento della scrittura.

Se tuo figlio scrive male, fallo colorare!

Colorare è un allenamento fondamentale che mano e occhi possono fare per apprendere e memorizzare tutti i movimenti di cui in futuro si avrà bisogno per scrivere.

Tutti i bambini che colorano bene scrivono bene.

Scrivere è un gesto motorio prima che intellettivo.

Spesso ci troviamo di fronte a un problema di impaccio motorio che porta via attenzione a livello uditivo, per cui il bambino non ascolta bene la maestra perché è distratto dal movimento della sua mano.

Automatizzando il corretto uso della mano e raggiungendo un buon livello strumentale, il piccolo se ne dimentica e riesce finalmente a spostare la sua attenzione sul piano cognitivo.

Quando si inizia a colorare e successivamente a scrivere, il primo movimento ad essere memorizzato è quello di spostare su e giù l’avambraccio, poi si impara a roteare il polso e, infine, matura la manualità e si iniziano ad usare le dita.

Un errore comune è quello di far colorare i bambini su fogli molto grandi.

Di la verità … anche tu lo hai fatto?

Anche se tuo figlio non scrive male, mettili da parte perché il loro campo di attività visiva è piuttosto limitato. Quello di un bambino di tre anni è di circa 2 cm, per arrivare più o meno a 10 cm in un bambino di sette.

Piuttosto che usare enormi fogli, è più utile fornirgli delle mascherine su cui sono state ritagliate delle piccole forme. Il suo compito sarà di colorare tutti gli spazi bianchi.

Quest’esercizio è necessario per arrivare ad una prima capacità che è quella del controllo del segno. Man mano che egli svolgerà questo lavoro diventerà sempre più preciso e acquisterà sicurezza proprio nel controllo del segno.

Colorare, così come scrivere, implica uno sforzo motorio, muscolare oltre che cognitivo.

Non bisogna preoccuparsi se un bambino si rifiuta di colorare. Sarà sufficiente farlo esercitare un po’ di tempo al giorno e, inoltre, il gioco delle mascherine ritagliate creerà grande entusiasmo, perché il piccolo avrà la sensazione di aver realizzato quelle forme tutto da solo. Il segreto sta nell’aumentare progressivamente lo spazio da riempire con il colore, ma farlo gradualmente senza che il piccolo se ne accorga.

Tuo figlio scrive male? Occhio alla spalla!

Se ci rendiamo conto che un bambino colorando sa usare bene le dita ma calca troppo, dobbiamo osservare con attenzione la sua spalla.Molto probabilmente noteremo che la spalla non è “leggera”, ma si alza quando il bambino colora e questo denota una mancanza di muscolatura della schiena.

Un’adeguata muscolatura della schiena consentirà al piccolo di avere un tratto leggero e quindi di far meno fatica.

Uno degli errori più frequenti che noi genitori facciamo quando i nostri figli iniziano a colorare è quello di fargli usare i pennarelli grandi.

Se ci riflettiamo bene, però, non è difficile rendersi conto che le dimensioni sono sproporzionate rispetto alla grandezza della loro manina. È un po’ come se noi adulti fossimo costretti a usare penne delle dimensioni del manico di un martello. È più probabile scrivere male, no?

La conseguenza della nostra scelta potrebbe portare i nostri figli a usare un’impugnatura poco naturale quando colorano.

D’altro canto non è possibile neanche far usare ai bambini dei pennarelli con la punta troppo fine, perché non darebbero loro alcuna soddisfazione.

L’ideale sarebbe quello di trovare dei pennarelli con l’impugnatura piccola e la punta grossa. Inoltre, quando i bimbi colorano, è bene togliere il cappuccio al pennarello per alleggerirlo perché è indispensabile che lo strumento grafico sia più leggero possibile.

Greche e cornici: le buone abitudini che valgono sempre.

Il prerequisito indispensabile in un bambino per imparare a scrivere è quello di saper fare le cornicette sul quaderno. Saper disegnare le cornicette sul quaderno significa essenzialmente saper individuare e rispettare gli spazi e, perciò, avere un buon controllo della propria attenzione visiva.

C’è, però, un altro elemento da valutare: spesso il bimbo non riesce ad ascoltare la maestra e a tenere gli occhi fissi sul foglio.

Uno degli esercizi migliori che si possono fare in questi casi è di sfogliare insieme a lui dei libri illustrati indicando oggetti diversi e invitandolo a dire a voce alta di cosa si tratta. Quest’esercizio insegna al bambino a parlare e a guardare nello stesso momento.

Tuo figlio scrive male? Capriole a non finire!

Se tuo figlio non riesce ad ascoltare e scrivere (o a guardare e parlare) contemporaneamente non c’è nulla di meglio di una capriola che lo possa aiutare.

La capriola consente di agire a livello vestibolare e perciò mette in collegamento occhi, orecchie e bocca.

L’equilibrio permette di riuscire a fare più cose contemporaneamente: “guardo e parlo” o “ascolto e scrivo”.

L’equilibrio controlla gli occhi. Il movimento oculare migliora tantissimo aumentando l’equilibrio del bambino. Equilibrio e coordinamento, quindi, sono collegati molto strettamente e sono essenziali per permettere ai nostri figli di compiere diverse azioni contemporaneamente.

Le capriole, insieme agli strisci (ovvero il passo del ghepardo), contribuiscono a migliorare l’apprendimento. Per saperne di più clicca qui!

Una volta che il tuo bambino avrà imparato ad ascoltare e scrivere contemporaneamente avrà fatto un enorme passo in avanti nel suo percorso di apprendimento. Se a tutto questo si aggiunge una buona manualità, ci sono tutti i requisiti fondamentali per intraprendere il cammino verso una buona evoluzione cognitiva.

Mio figlio scrive male: sviluppare la manualità. by Marco Masella