"Mio padre, uno che rischiava" la lettera di Giovanni Castiglioni

Da Bifinser

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Il figlio dell'uomo che ha inventato la Cagiva, salvato la Ducati, fatto nascere la MV racconta come suo padre "viveva di emozioni, viveva per la sua azienda per le sue moto"





"Tengo a scriverVi questa lettera per ringraziarVi del grande affetto dimostrato nei confronti di mio papà e della mia famiglia.
Claudio certamente lo conoscevano tutti, ma penso di essere io la persona che lo conoscesse di più al mondo in quanto, oltre ad essere stato un padre, è stato il mio miglior amico, il mio socio, il mio punto di riferimento, la persona da chiamare in ogni momento della giornata, bella o brutta che fosse.
Vorrei raccontarVi un po' di lui. Semplicemente lo posso definire un pazzo scatenato, un vulcano di energia, un pozzo di idee... un uomo coraggioso, tenace, uno che rischiava, a volte anche un po' troppo. Era diverso da tanti altri imprenditori: lui non ha mai dato importanza al denaro, tanto meno al successo personale. Viveva di emozioni, viveva per la sua azienda per le sue moto.
Mio padre ha rilanciato l'industria motociclistica di quest'ultimo mezzo secolo e l'ha fatto rischiando di proprio, faticando giorno e notte, lottando contro un sistema complesso in un settore industriale sempre più difficile, scontrandosi contro i colossi delle due ruote senza mai aver paura, anzi, lanciando loro sfide sempre più competitive grazie a marchi e modelli storici da lui ideati e rilanciati.
Non sto a dirVi tutto quello che oggi non ci sarebbe se non fosse stato per lui, lo sappiamo tutti. Vorrei però spiegarVi cosa abbiamo passato dal 2007, anno di vendita di Husqvarna alla multinazionale BMW e dal 2008 di MV e Cagiva alla gloriosa Harley-Davidson. In quel periodo la società 

si trovava in difficoltà finanziaria creata da molti investimenti e un non sufficiente sostegno. Ma non è stata certo quella crisi a farci perdere d'animo. Mio papà non si sarebbe fermato davanti a nulla, tanto meno io, saremmo andati avanti. Poi però, riflettendo, abbiamo pensato che il nostro Gruppo avesse bisogno di qualcuno di più forte per garantirne la continuità, come successo negli ultimi anni a gran parte delle aziende famigliari nei settori più diversi. E cosi abbiamo fatto.
Non sempre però le aziende in mano a questi colossi migliorano... anzi... Nonostante questo periodo difficile, il giorno che Harley-Davidson decise di mettere in vendita MV Agusta, mio papà, già in lotta contro la sua grave malattia, disse: "Noi l'azienda non la molliamo né tanto meno i dipendenti,
proviamo a salvarla, a tutti i costi". Dissi a mio papà per l'ennesima volta quanto fosse folle, ma la sua follia aveva contagiato anche me... Fu così che ci buttammo in questa ennesima, nuova, grande avventura. Una sfida contro tutti... Oggi mio papà non c'è più, ma ha lasciato a noi una grande eredità: il miglior marchio al mondo, una gamma 4 cilindri da 920cc a 1090cc con due F4 e tre Brutale tutte nuove, le neo nate F3 675 e Brutale 675 che ci permetteranno di incrementare in modo importante i nostri volumi entrando nel mercato delle medie cilindrate, ma soprattutto ci ha tracciato la strada per il futuro. Due concetti di nuovi modelli da lui definiti durante la malattia e che io porterò avanti sviluppando al meglio in collaborazione con il nostro affiatatissimo team.
Oggi MV è un azienda solida, con risultati economici lontani dal passato, senza debito, cosa poco comune di questi tempi. Purtroppo il momento storico, la crisi e la difficoltà nel trovare supporti per lo sviluppo non aiuta, ma questo non ci spaventa perché la nostra è una realtà concreta, competitiva e promettente.
Non potrò rimpiazzare tutto ciò che è stato mio papà, ne potrà farlo l'Ing. Bordi, figura chiave per il nostro presente e soprattutto per il futuro. Non potrà farlo nessuno di noi, ma di una cosa state certi, nessuno qui ha paura, nessuno vuole mollare. Andremo avanti come prima, anzi ancora più determinati e volenterosi, tireremo la cinghia e faremo sacrifici ogni qualvolta sarà necessario per portare MV al successo meritato. Concludo dicendo che mio papà mi ha insegnato molte cose, la più importante è che bisogna essere uomini e non mollare mai.
Abbiamo tutte le carte in regola per avere grande successo e crescere insieme ed è il momento per farlo. Sono sicuro del supporto di tutti Voi in questa grande sfida".