Ercole vive come piace a lui, non toglie le erbacce, non da veleni, perciò ricava assai poco dal suo terreno, e per questo è sbeffeggiato.Non taglia l’erba, mette sul prato delle ceste rovesciate, sotto vi tiene i conigli, provvedono loro allo sfalcio: funziona, io la trovo un’idea geniale.Un po’ meno accattivante è il suo esagerato amore per gli animali: da il cibo anche ai topi, guai a toccare una mosca o ad uccidere una zanzara, e pensare che noi abbiamo la zanzara tigre cheè micidiale.Ha rifiutato la pensione perché ritiene suo dovere non vivere sulle spalle dello Stato.A chi gli ricorda che ha versato i contributi, lui replica:“Lo Stato li deve dare a chi ha bisogno, io ho tutto quello che mi serve, io non ho bisogno di soldi”. Si sostiene con ciò che produce lui, fagioli, piselli, piadina, uova e basta, ha il pollame, ma quello non si mangia.E’ buono, infinitamente buono, tanto da credere all’amicizia.Ha un amico prediletto, Ercole si sente onorato dalla sua amicizia, notabile del paese, scusate ma mi scappa da ridere, notabile in un paese di centocinquanta anime, ma è comunque riverito e considerato, quasi come un papa, da queste persone.Lo chiamerò il notabile, allora questo tipo, va spesso a casa di Ercole, quest’ultimo non sa come sdebitarsi della visita ricevuta, gli dona uova, piadina, frutta o verdura, quello che ha, non sa che il notabile li getterà nel cassonetto subito arrivato a casa, ritenendola roba immangiabile e sudicia.Oddio è vero, la tavola di Ercole è più frequentata dai gatti e dai topi, che dalla pulizia. Perché il notabile va a casa di Ercole?Per vedere quello che fa, per poi raccontarlo alle cene con gli amici, fra braciole di maiale e bicchieri di Sangiovese; il notabile narra le gesta di Ercole e tutti ridono, e il notabile è palesementetronfio di sé, ha l’attenzione di tutti.Il suo successo più eclatante è stato quello del barattolo di marmellata.
immagine di Teoderica