Il parco circostante era molto degradato e, trasformandosi in novelli volontari civici, i nostri fieri combattenti anti-capitalismo lo hanno ripulito. Ohibò, ripulito? Con le loro manine sante? Ehssì, guardateli nelle foto sopra: sembrano dei retakers. Strano però perché la narrazione dell'antagonismo alla carbonara è da sempre strenuamente contraria ai retake. Considerati esponenti di un cittadinismo legalitario e securtario (aho, scusate, ma sta gente parla veramente così eh!) miope che pensa "agli adesivi e alle cartacce" quando i problemi sono ben altri.
Grande lotta, al Pigneto, gli esponenti dei Centri Sociali (signori che ci seguono dall'estero e non ci credono: sì qui esistono ancora i centri sociali!) fecero ai Retake che tentarono di tener pulito il ponticello che collega una parte del quartiere alla metro. Non ci fu niente da fare: doveva essere tutto sporco e abusivo perché almeno loro potevano comunicare i concerti e le attività delle loro strutture abusive.
E così dopo articoli dove i Retake venivano insultati e considerati sceriffi, ora ecco il Retake dei Movimenti. Quale è la differenza? La capisce anche un bambino: i Retake puliscono a beneficio di tutti, non sanno chi fruirà di ciò che puliscono e recuperano, lo fanno e basta. Lo fanno perché va fatto ed è giusto. I novelli pulitori civici disobbedienti, invece, puliscono esclusivamente per loro stessi. Non si sognano neppure di restituire spazi alla fruizione collettiva, puliscono perché poi devono usare, privatizzare de facto. E' un atteggiamento borghese, fascistello, interessato, verticale, proprietario, di convenienza laddove quello dei Retakers è un atteggiamento aperto, orizzontale, disinteressato. Di più: i movimentisti non si limitano a pulire quando fa comodo a loro (comodo sì, perché questo parco dopo averlo pulito se lo sono preso, se ne sono impossessati per fare attività sportive e altro che se lo fai tu che leggi ti arrestano in 40 minuti), no, denigrano anche chi lo fa in maniera disinteressata. Una colpa doppia.
Ne paghiamo, come raccontato, le conseguenze. Ma non abbiamo intenzione di fermarci nel sottolineare le incongruenze e le piccole pericolosità degli atteggiamenti di questi signori. Roma è in queste condizioni anche a causa di una mentalità vecchia di quarant'anni che altrove è svanita da decenni e qui ancora è alimentata grazie a questi personaggi imbarazzanti. Presenze che dovunque verrebbero ridicolizzate e derise, da noi vengono ignorate o, talvolta, addirittura prese sul serio: noi tentiamo, pigliandoci mille insulti, di squarciare il velo. Magari li aiutiamo a cambiare.