Miriam Mafai (2 febbraio 1926 – 9 aprile 2012)

Creato il 10 aprile 2012 da Marvigar4

   Piangiamo tutti una delle donne più brillanti, intelligenti e moderne che il nostro paese vantava, la scomparsa di Miriam Mafai ci priva dell’ascolto diretto della sua voce e della sua penna che, come poche, sapevano narrare la storia politica italiana dalla caduta del fascismo a oggi. Figlia del pittore Mario Mafai e della scultrice Antonietta Raphaël, di origine ebraica, subì l’esperienza delle leggi razziali del 1938 dovendo interrompere gli studi a dodici anni. Dopo l’8 settembre 1943 partecipò alla Resistenza antifascista a Roma distribuendo volantini e dal 1944 lavorando presso l’ufficio stampa del ministero dell’Italia occupata, dove incontrerà Giancarlo Pajetta, con cui avrà una relazione dal 1962 fino all’anno della morte del deputato comunista. Il suo ingresso nel PCI avvenne subito dopo la guerra, così come il matrimonio con rito civile con Umberto Scalia, segretario della Federazione del PCI dell’Aquila, da cui ebbe due figli. Negli anni ’50 iniziò la sua carriera giornalistica come corrispondente a Parigi di Vie Nuove, poi redattrice a L’Unità, direttrice di Noi Donne fino al 1970, inviata a Paese Sera e dal 1976 editorialista di Repubblica, che contribuì a far nascere. Notevole è stata la sua attività saggistica con oltre dieci titoli. Nel 1994 aderì a Alleanza Democratica e fu eletta nel parlamento alla Camera dei deputati, nella XII Legislatura, per la coalizione di centrosinistra dei Progressisti. Fino alla fine Miriam Mafai ha testimoniato il suo forte impegno laico per i diritti civili, per la condizione femminile, per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori.

© Marco Vignolo Gargini

Bibliografia

Roma cento anni fa, Roma, Il rinnovamento, 1973.

Lombardi, Milano, Feltrinelli, 1976.

L’apprendistato della politica. Le donne italiane nel dopoguerra, Roma, Editori Riuniti, 1979.

L’uomo che sognava la lotta armata, Milano, Rizzoli, 1984. Pane nero. Donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1987.

Il lungo freddo. Storia di Bruno Pontecorvo, lo scienziato che scelse l’Urss, Milano, Mondadori, 1992.

Il morso della mela. Interviste sul femminismo, con Ginevra Conti Odorisio e Gianna Schelotto, Rionero in Vulture, Calice, 1993.

Le donne italiane. Il chi è del ’900, a cura di, Milano, Rizzoli, 1993.

Botteghe oscure, addio. Com’eravamo comunisti, Milano, Mondadori, 1996

Dimenticare Berlinguer. La sinistra italiana e la tradizione comunista, Roma, Donzelli editore, 1996.

Il sorpasso. Gli straordinari anni del miracolo economico, 1958-1963, Milano, Mondadori, 1997.

Il silenzio dei comunisti, con Vittorio Foa e Alfredo Reichlin, Torino, Einaudi editore, 2002.

Diario italiano, 1976-2006, Roma-Bari, Laterza editrice, 2006.



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