#MiRitorniInMente: Gaizka Mendieta

Creato il 30 dicembre 2015 da Agentianonimi

La rubrica #MiRitorniInMente oggi è dedicata a Gaizka Mendieta, giocatore arrivato alla Lazio nell’ estate del 2001 dopo essere stato nominato miglior giocatore della Champions, ma in Italia il suo destino non fu così brillante,,,

Gaizka Mendieta nasce nei Paesi Baschi, a Bilbao, il 27 marzo 1974, e inizia la sua carriera calcistica nel Castellon, per poi passare al Valencia nel 1992, di cui diventa in breve tempo il capitano.
Con il club valenciano, Mendieta, arriva a vincere la Coppa del Re e la Supercoppa spagnola nel 1999 e disputa due finali di Champions, entrambe perse: la prima, contro il Real Madrid, per 3-0 e la seconda ai rigori, contro il Bayern Monaco, in questo incontro Mendieta andò a segno con un rigore, nei tempi regolamentari.

La fama di Mendieta agli inizi del XXI° secolo era al massimo livello: sembrava essere il top tra i giocatori, in grado di ricoprire le varie zone del centrocampo, abile negli inserimenti, con un ottimo senso del gol, freddo nell’ esecuzione dei penalty e buon tiratore dei calci di punizione.
Cragnotti, allora presidente della Lazio, convinto di avere sottomano un degno sostituto di Pavel Nedved, decise di chiamare il giocatore basco a Roma, sborsando la somma di 89 miliardi di Lire in favore del Valencia e 8 miliardi a stagione al giocatore, per 5 anni.
Dino Zoff, allora tecnico dei biancocelesti, era però dubbioso sulla effettiva utilità del giocatore, nonostante altri tecnici italiani come Capello e Trapattoni continuassero a tesserne le lodi.
Il tecnico friulano lo tenne in panchina nel match preliminare di Champions, in quanto riteneva che il giocatore non fosse ancora pronto per disputare una partita che si preannunciava molto dura. La Lazio perse il match contro il Copenaghen per 2-1.
Zoff era dubbioso soprattutto sulla collocazione tattica del giocatore, dubbi che si ripresentarono anche con Zaccheroni, che aveva sostituito Dino sulla panchina della Lazio.
I tifosi laziali riuscirono a vedere soltanto un giocatore spaesato, irriconoscibile, domandandosi dove fosse finito il vero Mendieta. In 27 presenze tra campionato e Champions il basco non mise a segno neppure un gol, contro le 13 reti messe a segno l’anno precedente, le 19 messe a segno due anni prima e le 12 messe a segno nel 1999.


La Lazio tentò nell’ inverno del 2002 di “piazzare” il giocatore in un club spagnolo, ma lo stesso Mendieta rifiutò la cessione affermando di essere fermamente intenzionato a restare a Roma, anche per ripagare la fiducia che Cragnotti aveva riposto in lui, pur sapendo che molte squadre erano interessate ad averlo nelle proprie fila.
Nell’estate successiva però, il centrocampista venne ceduto al Barcellona in prestito, scelta quasi obbligata per il club biancoceleste: il contratto con il Valencia prevedeva infatti una clausola in base alla quale il giocatore non poteva essere ceduto al Real Madrid.
Il club blaugrana allora non era certo la squadra che conosciamo adesso e nel corso del campionato 2002/2003 arrivò solo al sesto posto, non classificandosi quindi per la Champions e, di conseguenza, non riscattò il basco.

Cragnotti, a seguito del crack della Cirio in cui era pesantemente coinvolto, fu obbligato a liberarsi del giocatore per il suo ingaggio diventato troppo oneroso e Mendieta venne ceduto in prestito al Middlesbrough, squadra che grazie a lui vinse nel 2003/2004 la coppa di Lega, primo trofeo vinto in assoluto del club, grazie a ciò la squadra inglese riscattò il giocatore e qui Mendieta giocò fino al 2008, anno in cui appese gli scarpini al chiodo.

Ma che fine ha fatto Gaizka Mendieta?
Mendieta ha sempre amato l’Inghilterra, la sua cultura e la musica rock e ora fa il DJ nei locali notturni di Londra e dintorni.

I campi di calcio e quei 90 miliardi sono ormai un ricordo lontano anni luce.


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