Nome scientifico: Myrtus della famiglia delle Myrtaceae, origine: Europa, Asia, America. Al genere Myrtus appartengono un centinaio di specie di arbusti o piccoli alberi sempreverdi poco resistenti e delicati, molto apprezzati per le loro foglie aromatiche. Hanno foglie semplici, lucide od opache, solitamente a margine intero. I fiori, bianchi o rosa, sono profumati. I frutti sono bacche che hanno per corona i lobi persistenti del calice. La specie più comune è Myrtus communis(mirto o mortella), un arbusto molto diffuso nelle zone litoranee e nelle boscaglie a macchia mediterranea. Ha tronco breve, molto ramificato, con corteccia bruno-rossastra, che si sfalda in squame. Le foglie sono verde lucido, ovali-lanceolate, e quando vengono sfregate emanano una fragranza aromatica. I fiori sono bianchi, con stami gialli, prominenti, e sbocciano da giugno ad agosto. I frutti sono bacche ellittiche, porpora-nerastre.
I mirti si coltivano nelle regioni a clima mite in giardini e parchi, soprattutto per le siepi e nelle forme obbligate; si possono coltivare nelle altre regioni come piante in vaso e anche come bonsai. Si mettono a dimora in aprile-maggio in piena terra, in un terreno ben drenato, acido o subacido, anche se sopportano i terreni calcarei. E' consigliabile aggiungere anche delle sostanze organiche o meglio torba( da 70 a 150 l/mq). Per la coltivazione in vaso si utilizzano fioriere o vasi piuttosto grandi, ma nelle regioni a inverno freddo devono essere di dimensioni tali da consentire di ricoverare le piante in luogo riparato. Il terriccio deve essere composto da 1/2 di torba e 1/2 di terriccio fertile a reazione acida con l'aggiunta di 30 g di concime a lenta cessione per decalitro di terra. In estate, una volta al mese , aggiungere all'acqua di irrigazione 10 g di concime ternario complesso per decalitro. All'inizio della primavera eliminare i rami secchi, danneggiati o mal disposti. Le piante utilizzate per le siepi o in forme obbligate si potano quando è necessario, anche più volte l'anno.
Esposizione:
I mirti preferiscono posizioni in pieno sole ma riparate dai venti freddi.
Temperatura:
Si tratta di piante resistenti alle alte temperature; non sopportano temperature inferiori a 5°C.
Annaffiatura:
Le piante adulte sono resistenti alla siccità. L'annaffiatura è quindi necessaria per le piante giovani subito dopo la messa a dimora e per le piante in vaso, soprattutto nei mesi estivi.
Rinvasatura:
Si effettua in marzo-aprile in vasi man mano più grandi finchè la dimensione del vaso lo consente; poi è sufficiente sostituire e reintegrare il terriccio superficiale.
Moltiplicazione:
Il metodo più utilizzato è la talea. Si prelevano in giugno-luglio da germogli che non portano fiori talee semilegnose (rametto dell'anno con una porzione del ramo portante) lunghe circa 8 cm, da far radicare in un substrato a base di sabbia e torba in parti uguali, mantenendo una temperatura di circa 16°C. Dopo la radicazione, le piantine si invasano singolarmente; le piante da coltivare all'aperto si possono mettere a dimora dopo circa un anno.
Malattie e parassiti:
Le macchie fogliari che causano deperimento delle piante sono provocate principalmente da funghi del genere Pestalotia e i marciumi degli steli e delle radici da funghi del genere Pellicularia: trattare con fungicidi. Fra gli insetti più comuni che attaccano il mirto, succhiando la linfa e causando deperimento della pianta, vi sono gli afidi, le cocciniglie e le cocciniglie cotonose: trattare con gli appositi insetticidi ( aficidi e anticoccidici). Se il pH (acidità del terreno) è particolarmente inadatto (superiore a 6,5) si può verificare la clorosi con ingiallimento delle foglie apicali: trattare con chelati di ferro e prevenire piantando in terreno con pH adeguatamente corretto.
Consigli per l'acquisto:
Le piante di mirto si trovano presso garden centre e vivaisti specializzati, più facilmente nelle regioni a clima mediterraneo. Scegliere piante giovani ma già ben formate, con un bel fogliame, controllando che non siano presenti parassiti.
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