Misantrophic Illness Gang – Never Ending

Creato il 06 novembre 2015 da Iyezine @iyezine

Recensione

  • iLA (The inner Light Agency)
  • Anno: 2015
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Un vento grecale da San Pietroburgo ci riporta negli spazi remoti della M.I.GANG tra i quartieri della Prospettiva Nevskij.

E quanto entusiasmo, quanti dettagli custodiscono una realtà musicale tatuata di gioia ed effervescenza, in qualsiasi spiano emotivo legato al clima. Il Grunge Rock monìtora come un radar la latitudine che si sposta dalla capitale di Washington a quella dell’Ex Unione Sovietica, ovvero la vera Seattle Europea, forse un po’ più fredda .. e necessariamente tagliente. Lo si percepisce dagli arrangiamenti della chitarra quando sono dolci o dai riff solidi (alla Black Flag) quando sono per lo più accattivanti. Nati ufficialmente il 13 Marzo 2015 i tre seguaci senza nome si battesimano con l’uscita di un clip che rende giustizia alle 4 tracce scritte e performate in un’unica primavera: “Road Ally” prodotto dal britannico Lewis Johns. Ecco come dopo una serie di show-cases per intimi e amici, l’uscita del disco avvalora la presenza di artisti come Hiili Hiilesmaa (HIM, 69 Eyes, Lordi, Apocalyptica etc) e Dustin Miller (Animals as Leaders), per giocare un’altra portentosa palla in buca. Come non bastasse, l’originalità musicale dei brani.. spazia in un turbinio di sottogeneri che per accostamento non potremo davvero immaginare, siamo in Russia dove nulla è scontato ! La promiscua presenza di Santa Yaronis, per lo più alle origini del progetto chiamato Misantropic Illness si riduce a uno sbiadito ricordo della sua voce femminile che ricorda un carro-armato chiodato sopra un tumulo di scheletri! Notevole davvero come in tre si percepisca la sua assenza, correlata con un taglio ombelicale necessario ad un netto miglioramento cicatrizzato dal passato Crust-core, e i colpi di Serge alla batteria lo dimostrano: più lineari e meno sincopati. Gypsy, Sorry e For long escono come tre carte dalla manica fredda di Never ending che per quale alchimia strana rimanda dritti e indietro ai primi Silverchair. Se la nuova onda-rock che prende la Scandinavia come riferimento vede i Ghost per la Svezia e i Kvelertak per la sorella Norvegia, in Russia ecco questo fresco riferimento in grado di chiudere la distanza da paesi e frontiere per apprezzare novità inattese.

TRACKLIST
1.Never Ending
2.Gypsy
3.Sorry
4.For long

LINE-UP
Arthur Zubkow: chitarra, cori
Serge Pokh: batteria, cori
Semyon Bashmakov: basso, voce

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