Miscioscia: “I perchè del sì al nucleare”

Creato il 10 febbraio 2011 da Pdigirolamo

Il coordinatore di Fareambiente Puglia interviene spiega le ragioni a sostegno delle centrali.

Mix energetico, quindi anche il nucleare. È la risposta fornita da FareAmbiente, movimento nazionale, la cui posizione in fatto di energia è stata ufficiliazzata lo scorso aprile in un incontro a Roma. Il coordinatore regionale Benedetto Miscioscia (che è anche assessore alle Attività produttive della Città di Andria, in una nota ha affermato che “ora è chiaro che il pregiudizio con il quale alcune associazioni ambientaliste e forze politiche affrontano l’argomento nucleare, punta solo a mantenere alto il livello di emissioni di CO2 nell’atmosfera, nonostante da anni ne chiedano paradossalmente la riduzione”.

Miscioscia ricorda che la maggior parte dell’energia consumata nel nostro Paese è ottenuta dalle centrali elettriche alimentate per la maggior parte con petrolio, carbone e gas che bruciando emettono nell’aria tonnellate e tonnellate di anidride carbonica e polveri sottili. E su queste emissioni si concentra l’attenzione del protocollo di Kyoto che espone il nostro Paese al pagamento della tassa da inquinamento di CO2.

“È paradossale – aggiunge ancora – che un ambientalista che continua a tollerare il processo di produzione di energia elettrica da carbone e petrolio sia considerato credibile e di serie A, mentre sarebbe considerato di serie B e non affatto credibile se invece sostiene il nucleare. Alcune organizzazioni ambientaliste, rispondono che il problema si potrebbe risolvere riempiendo l’Italia dalle Alpi fino giù all’Apennino Calabro, con torri eoliche e pannelli fotovoltaici, mancando di precisare quanto questa invasione di ferro, cemento e vetro al silicio costerebbe in termini economici e di devastazione del territorio dal punto di vista paesaggistico ed ambientale”.

“Pur condividendo la necessità che alla produzione energetica da derivati fossili si creino le condizioni di una produzione energetica anche di tipo alternativo e rinnovabile – spiega Miscioscia – non possiamo negare la necessità che un contributo possa venire anche dal nucleare e, quindi, dall’atomo. Quell’atomo che è parte integrante della nostra natura come lo è il petrolio, il carbone o il metano che quotidianamente estraiamo dalle viscere del nostro pianeta e che bruciando contribuiscono ad aumentare in modo preoccupante il livello della CO2 e delle polveri sottili nell’atmosfera. Cosa avrebbe da dire a tal proposito un movimento storico ambientalista come Legambiente? Mistero”.

L’esponente politico aggiunge poi che “una potenza industriale come l’Italia oggi, purtroppo, associa al gap rappresentato dall’alto livello di emissioni di inquinanti nell’atmosfera quello del maggior costo energetico, pari al 40%, rispetto ad altri Paesi europei come la Germania e la Francia per fare alcuni esempi che, guarda caso, hanno costruito e mantengono in esercizio centrali nucleari. Pensiamo in questo modo di aiutare, l’ambiente, le nostre aziende e la nostra economia a diventare più competitive?”.

“Noi non lo pensiamo e siccome ci sta a cuore anche e sopratutto il tema dell’ambiente, dei paesaggi, della natura come sistema eco-sostenibile, riteniamo che la questione non si possa risolvere solo con l’eolico ed il fotovoltaico, bensì con un mix energetico in modo da differenziarne la produzione consentendo al nostro Paese di essere il meno possibile esposto sia al rischio black aut che a quello pericoloso derivante dall’inquinamento dell’aria. Vogliamo discutere su basi scientifiche e non per partito preso. Per questo preannunciamo – conclude Miscioscia – che il movimento Fare Ambiente Puglia avvierà in questi mesi nelle varie provincie pugliesi convegni sul nucleare dal tema: Nucleare Si, No grazie”.

Fonte: http://www.domaniandriese.it/wordpress/2011/02/miscioscia-nucleare-si-no-grazie/



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