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Mise en place: l’arte di apparecchiare la tavola

Da Urdesign

Mise en place: l’arte di apparecchiare la tavola

Se avete in mente di organizzare una cena e di invitare qualche ospite a casa vostra non potete ignorare questa breve guida. Sembrerà la cosa più facile del mondo ma l’arte di apparecchiare una tavola non è cosa da tutti. Vi sarete sicuramente accorti da un periodo di tempo a questa parte, soprattutto con l’avvento della televisione digitale, che alcune persone prestano molta attenzione alla mise en place (questa sconosciuta). Grazie al programma “Cortesie per gli ospiti” in onda tutti i giorni sul Real Time, Alessandro Borghese e il suo team di giudici ci hanno aiutato a capire cosa fare ma soprattutto non fare quando si hanno ospiti a cena.

Di certo non siete costretti a trasformare casa vostra in un lussuosissimo e minimalista ristorante da Gambero Rosso ma siamo sicuri che se seguirete qualche nostro piccolo consiglio riscuoterete un successo assicurato.

Una tavola ben apparecchiata e’ indice di raffinatezza e di buona educazione e dimostra, inoltre, l’attenzione e la cura che i padroni di casa hanno verso gli ospiti. La tavola deve essere grande abbastanza, in modo che i commensali siano a proprio agio. Ma non deve neppure essere troppo grande, con distanze eccessive tra un invitato e l’altro, perché questo potrebbe raffreddare la conversazione.

 

Mise en place: l’arte di apparecchiare la tavola

 

La protagonista principale è la tovaglia: può essere di lino, di cotone, a disegni o in tinta unita, come si preferisce, l’importante e’ che sia adatta per il genere di ricevimento, più o meno elegante, e che sia in completa armonia con i piatti.
Al posto della tovaglia, se si dispone di un tavolo degno di essere messo in bella mostra, si possono usare le tovagliette all’americana, una per ogni commensale. Anche se ne esistono di molto eleganti e’ preferibile utilizzarle per occasioni informali, in famiglia o tra amici e, soprattutto, solo a colazione, mai a pranzo.

Per rendere più scenografica la tavola un centrotavola ben studiato sarà di sicuro effetto. Le composizioni di fiori o di frutta disposti artisticamente vanno bene su qualsiasi tavola mentre per una serata particolarmente romantica e raffinata una coppia di candelieri è l’ideale (occhio però a non esagerare). Nella scelta del centrotavola occorre fare attenzione ad alcuni particolari: le composizioni devono essere basse e poco ingombranti per non ostacolare i movimenti e non impedire la vista ai commensali e i candelabri, che vanno accesi solo dopo il tramonto, devono essere alti, in modo che la fiamma ondeggiante non sia allo stesso livello degli occhi.

I piatti, posati su sottopiatti o direttamente sulla tovaglia, si dispongono ad uguale distanza l’uno dall’altro. Se sono decorati con disegni, fregi, stemmi, questi devono essere rivolti verso il bordo del tavolo, in modo che la persona seduta possa vederli nella loro corretta posizione. I piatti per le pietanze calde vanno sempre serviti tiepidi (qualche min. nel microonde sarà più che sufficiente).

 

Mise en place: l’arte di apparecchiare la tavola

 

Quando non si dispone di servizio al tavolo, come nelle maggiori situazioni casalinghe, si possono apparecchiare fino a tre piatti, per l’antipasto, il primo e il secondo. Gli altri saranno a portata di mano su un tavolino o su un carrello.
Ovviamente il numero di piatti e di posate necessarie varia a seconda delle portate del menu. La loro posizione e’ comunque fissa: alla sinistra del piatto le forchette, nell’ordine quella normale e quella da pesce; alla destra i coltelli, normale e da pesce, con la lama rivolta verso il piatto, e il cucchiaio da minestra.

Le posate da dessert si dispongono orizzontalmente davanti al piatto, la forchetta con il manico volto verso sinistra e il cucchiaio verso destra. Tra i due può essere inserito anche il coltello da frutta nello stesso senso del cucchiaino. Oggi non si usa più apparecchiare le posate con i rebbi delle forchette e l’incavo del cucchiaio all’ingiu’. Un tempo invece questa disposizione era di regola per mostrare le cifre incise sulle posate.

I bicchieri vanno messi leggermente a destra del piatto davanti al coltello. Devono essere almeno due, uno per l’acqua più grande e, alla sua destra, uno per il vino più piccolo. Se poi si servono più vini il numero dei bicchieri aumenta, ma vanno sempre posti a destra di quello per l’acqua e non possono essere più di quattro, inclusi acqua e champagne. Quando, invece, si pasteggia a champagne verranno apparecchiati solo due bicchieri: uno da acqua e uno da champagne. Il tovagliolo si posa sul piatto o a fianco delle posate: alcuni lo mettono a destra, altri a sinistra. Meglio evitare  decorazioni artistiche.

Il pane viene portato a tavola in appositi cestini portapane. In pranzi molto formali si apparecchiano dei piattini per il pane, a sinistra del piatto davanti alle forchette. Sulla tavola non possono mancare sale e pepe. Per pranzi informali basta una sola saliera e un solo macinapepe mentre nelle occasioni importanti viene apparecchiata una piccola saliera ed un portapepe tra due piatti.



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