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"Misericordia io voglio e non sacrifici" / Spazio Spiritualità / Buona Domenica

Creato il 25 ottobre 2015 da Marianna06

Giubileo-Anno-della-Misericordia

Il 20 maggio 1947 ricevetti la Confermazione.  Il mio padrino mi fece dono del messalino festivo, edito da Mons. Mistrorigo, per decenni il liturgo per eccellenza. Non senza un po’ di vergogna nei confronti dei miei coetanei lo usavo ogni domenica.  Poi mi fu compagno nei miei primi anni di seminario, introducendomi ad amare e gustare la liturgia.  Una predilezione che continua.

Credilo o no, fin dalla prima volta mi impressiono’ la colletta che ora si prega la XXVI domenica dell’anno.  Stupenda nella sua brevita’!  ‘O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono…”  Il mistero della vita, il macrocosmo e il microcosmo, la bellezza di tutte le creature, i milioni di anni luce di alcune stelle, e tutto cio’ che narra le meraviglie di Dio…sono nulla rispetto all’infinita’ della misericordia che tutto radia e del perdono che tutto ricrea. 

La colletta citata non e’ l’unica che canta la misericordia di Dio.  Per cui, per quanto geniale il gesto di Papa Francesco, l’anno della misericordia che ha indetto e’ solo una sottolineatura, non una novita’.  La chiesa, attraverso la liturgia, ha sempre creduto e pregato la misericordia del Padre nel cuore del Cristo, e nell’amore dello Spirito.  Ancora una volta si fa vero l’adagio: Lex orandi, lex credendi.  Cioe’ la chiesa prega cio’ che crede.

Alcuni esempi, limitandomi alle preghiere delle 34 domeniche del tempo ordinario dell’anno.  Spazio breve, ma illuminante.

“Dio grande e misericordioso.” (IV dom.) Dopo gli aggettivi, la richiesta: adorare Dio con tutta l’anima ed amare I fratelli nella carita’ del Cristo.  L’orante confessa la misericordia di Dio come fonte dell’adorazione vera e dell’amore totale.

“Il tuo aiuto, Padre misericordioso.”  (VII dom.)  L’aiuto invocato e’ per essere attenti alla voce dello Spirito, conoscere la volonta’ di Dio e compierla.  Quindi, l’ascolto efficace, tradotto in vita, e’ riconducibile alla misericordia del Padre.  Misericordia, che non e’ semplice compassione ma creazione.

O Dio, nostra forza e nostra speranza, effondi su di noi la tua misericordia.” (XVII dom.) Perche’ tale effusione?  Per usare saggiamente I beni terreni e continuare la ricerca di quelli eterni.  La vita e’ pellegrinaggio.  Il cuore, afferma Sant’Agostino, sara’ contento solo quando riposera’ in Dio. Sapienza per il discenimento, la ricerca, e il viaggio, e’ la misericordia di Dio.  Come lo e’ per giungere a lui, bene supremo e meta finale. 

“O Dio, fa che sperimentiamo la potenza della tua misericordia.” (XXIV dom.) Perche’?  Per dedicarci con tutte le forze al suo servizio.  Potenza da parte di Dio, totalita’ da parte nostra.  Le due coordinate si incontrano.  Inoltre, non basta che Dio sia potentemente misericordioso.  E’ dono farne esperienza.  Solo allora la persona tocca Dio.  Un tocco che genera servizio.  Memori che servire e’ regnare!

“O Dio, effondi su di noi la tua misericordia.” (XXVII dom.)  Ancora una volta, effusione.  Che significa abbondanza.  L’orante e’ preso da timore, non trova parole, solo sentimenti in cuore.  Per cui si affida alla misericordia di Dio.  Sorretto da questa va molto oltre: aggiungi cio’ che la preghiera non osa sperare.  La misericordia genera fiducia e speranza.  Genera novita’ e futuro.  Dio e’ piu’ grande e piu’ generoso di ogni richiesta.

“Dio onnipotente e misericordioso.” (XXXI dom.)  Chi prega riconosce ched solo a motivo di queste due caratteristiche e’ possibile servire Dio in modo lodevole e degno.  E’ Dio stesso che ci educa e ci abilita in tutto.  Onnipotenza e misericordia tutto possono.

Finora le preghiere collette.  Ma pure le preghiere di offerta fanno appello alla misericordia di Dio:

“Padre misericordioso accogli i nostri doni.” (III dom.) “Fiduciosi nella tua misericordia, Signore” (IX dom.)  ‘Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni.” (XXVI dom.)  ‘Questo sacrificio ci ottenga la pienezza della tua misericordia.” (XXXI dom.)

Anche per offrire, e perche’ l’offerta sia gradita, l’uomo confida nella misericordia di Dio.  Perche’ di fronte a lui non puo’ sussistere nessuna pretesa.  Tutto e’ gratuita’ e dono.  Sacrificio e preghiera salgono a lui come incenso profumato, perche’ lui ne e’ l’ispiratore. 

E dopo aver offerto e pregato, i frutti della comunione con lui nel corpo e sangue del Cristo, sono frutti della sua misericordia.  Cosi’ si esprime la preghiera del dopo la comunione  dell’VIII domenica: “Padre misericordioso, il pane eucaristico che ci fa commensali in questo mondo, ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna.”  La misericordia ci accompagna sempre, ci conduce e  introduce nella vita eterna.  Nulla di piu’ grande di cui essere grati.  Da Dio…a Dio.  In lui, nostro alfa e omega, un riposo eterno nella luce e nella pace.

 

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Questoexcursus si e’ limitato alle preghiere delle domeniche del tempo ordinario.  Quanta maggior ricchezza se si estendesse a tutta la liturgia!  Molte preghiere provengono dal VI-VII secolo.  Da secoli, quindi, la chiesa ha creduto, pregato, e insegnato la misericordia di Dio! 

                                      P.Giuseppe Inverardi (IMC)

              a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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