“misperceptions”

Creato il 12 marzo 2013 da Catreporter79

Tra le armi più formidabili in dotazione alla propaganda politico-mediatica, si segnalano le cosiddette “misperceptions”, ovvero “false assunzioni”. Si tratta di notizie non vere o parzialmente non vere che il propagandista diffonde attraverso i mass media, in primis il mezzo televisivo. Durante la Seconda guerra del Golfo, in particolare, fu osservato come la percentuale degli americani convinti dell’esistenza delle armi di distruzione di massa irachene ( armi mai rinvenute) salisse vertiginosamente tra coloro i quali seguivano con frequenza la televisione; il dato arrivava all’80% per gli utenti del canale filo-repubblicano FOX News, mentre scendeva al 47% tra chi sceglieva di informarsi attraverso la carta stampata, disertando il tubo catodico. Questa statistica può consegnarci un postulato di fondamentale importanza: più televisione guardiamo, più ci esponiamo al rischio di incappare nelle “misperceptions” e di venire, di conseguenza, manipolati. In un servizio di RAI News24 andato in onda ieri pomeriggio sull’Afghanistan, il Presidente Karzai veniva schernito per aver sostenuto la tesi secondo cui esisterebbe un accordo tra gli USA e i Talebani allo scopo di generare un clima di terrore nel Pese così da far sembrare indispensabile la presenza militare statunitense. L’accusa potrà non essere fondata e rivelarsi in futuro come tale, ma certamente non appare priva di credibilità; non sarebbe la prima volta, infatti, che Washington decide di allearsi sottobanco con elementi di cui ufficialmente è avversaria se non proprio nemica (con i Talebani lo ha già fatto). Il taglio del servizio, però, andava nel solco della demolizione e dello screditamento “ad abundantiam” delle tesi del presidente afghano, dipinto e presentato sostanzialmente alla stregua di un paranoico visionario. Alle sue argomentazioni, il commentatore rispondeva senza la concessione del benché minimo beneficio del dubbio, totalmente appiattito su posizioni di stampo filo-americano. Il servizio si chiudeva poi con una battuta sarcastica nei confronti del leader di Kabul, battuta che ben poco aveva a che fare con la deontologia giornalistica. E’, questa, informazione? Pensiamoci bene, prima di teorizzare su Iran, Nord Corea, sistema bancario, sicurezza, crisi economica, magistratura e qualsiasi altra tematica “sensibile” o ritenuta tale.



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